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Finalmente convincenti oltre che vincenti |
di Massimo Donaddio |
E così sarà ancora una volta Italia - Germania. Una delle due semifinali dei campionati del mondo tedeschi vedrà affrontarsi gli Azzurri di Marcello Lippi e i ragazzi di Jurgen Klinsmann in una grande classica del calcio mondiale che, fino ad ora, ha premiato nelle occasioni decisive sempre gli italiani. Proprio in semifinale, nel 1970, le due nazionali diedero vita ad una partita poi entrata nella storia del calcio (Italia-Germania 4-3), mentre la finale dei campionati del mondo spagnoli del 1982 vide ancora una volta gli Azzurri trionfare per 3-1 contro un’ottima selezione teutonica. Per la verità bisogna ricordare che i tedeschi hanno, da allora, vinto un altro campionato del mondo (Italia 1990) e sono arrivati in finale nell’ultima edizione del Mondiale, quella del 2002 in Giappone e Corea.
E comunque le premesse ci sono tutte affinché il match che si giocherà a Dortmund la sera di martedì 4 luglio sia da ricordare. A questo punto tutto diventa possibile. La Germania gioca in casa, ma l’Italia ha fornito una prestazione finalmente convincente contro l’Ucraina di Shevchenko, tale da far ben sperare gli appassionati italiani di calcio. Certo il tabellone degli Azzurri era nettamente più semplice di quello di altre grandi presenti al mondiale: le partite contro l’Australia o l’Ucraina non sono minimamente paragonabili rispetto ad ottavi di finale come Spagna-Francia e Olanda-Portogallo oppure a quarti come Germania-Argentina o Brasile-Francia. Diverse squadre in grado di competere per la vittoria finale si sono escluse a vicenda, mentre gli Azzurri sono arrivati in semifinale con una discreta sicurezza. A questo punto l’Italia dovrà far vedere tutto il suo valore per mostrare finalmente il vero potenziale di una squadra che ha giocato queste prime partite a fasi alterne. La partita contro l’Ucraina, indubbiamente, è un buon viatico per il match decisivo contro i padroni di casa tedeschi.
Gli Azzurri possono contare su un portiere da favola, sempre attento e piazzato su ogni tiro, capace di togliere le castagne dal fuoco alla squadra in più di un’occasione. Capitan Cannavaro, al centro della difesa, infonde sicurezza a tutto il reparto, anche quando i compagni si chiamano Grosso, Barzagli, Zaccardo e non Alessandro Nesta (fermo per un piccolo infortunio, disponibile martedì). Se anche il centrocampo fa un ottimo lavoro, in qualità e quantità, e le palle-goal arrivano sulla testa e sui piedi delle punte – in questo caso della prima e unica vera punta, Luca Toni – il risultato è assicurato e ha l’aspetto di un rotondo e solido 3-0. Tra le migliori notizie di questo match il ritorno del bomber della Fiorentina, fin qui a secco di goal, e questa volta autore di una doppietta. Splendida anche la prova di Gianluca Zambrotta, formidabile e determinante jolly in campo, in grado di giocare nella stessa partita su una fascia o sull’altra, in difesa, a centrocampo e in attacco, tiratore con entrambi i piedi, capace di realizzare goal bellissimi e di proporsi come uomo assist al termine di clamorose azioni personali.
La formazione di Lippi ha patito solo all'inizio del secondo tempo ma proprio nel momento di maggiore sofferenza ha trovato il gol del 2-0 con Toni, chiudendo poi i giochi con venti minuti di anticipo grazie al bis del bomber viola. Dal canto suo l'Ucraina ha fatto quanto ha potuto: se per i ragazzi di Blokhin era già un sogno partecipare ai Mondiali, raggiungendo i quarti i gialloblù hanno fatto il possibile, anche perché al fianco di Shevchenko, anche questa sera l'ultimo ad arrendersi, ci sono alcuni ragazzi volonterosi, ma forse ancora inesperti e privi di un alto spessore calcistico.
Il piano di contenimento ucraino regge pochissimo e, dopo un destro di Camoranesi dalla distanza fuori di poco, al quarto minuto l'Italia è già in vantaggio: scambio Zambrotta-Totti-Zambrotta e sinistro del laterale della Juve che si infila in rete.
La difesa e il centrocampo azzurro coprono molto bene e gli ucraini sono costretti a provare solo tiri dalla distanza con i vari Tymoschuk, Shevchenko e Shelayev: solo l'ex-rossonero, però, inquadra la porta con un destro deviato da Cannavaro, ma per Buffon la parata è di ordinaria amministrazione.
L'inizio di ripresa vede però un'Ucraina trasformata e un'Italia troppo sulla difensiva, che nel primo quarto d'ora viene presa d'assedio. Così prima Barzagli rischia l'autogol su cross dalla sinistra di Kalinichenko e poi lo stesso Kalinichenko su cross di Tymoschuk incorna chiamando Buffon alla respinta. Il portierone azzurro, nell’impeto, frana sul palo, colpendolo, ma rialzandosi poco dopo la botta subita.
L’Ucraina insiste nell’attaccare a testa bassa, chiamando Buffon ad un miracolo su un tiro ravvicinato di Gusev. Poi sul destro di Kalinichenko è Zambrotta a salvare sulla linea. Ma come insegna il calcio, un goal sbagliato è un goal subito, e in un attimo, su un rovesciamento di fronte, gli Azzurri sfruttano al meglio un calcio d’angolo: tocco di Pirlo per Totti e cross in mezzo dove Toni può segnare il 2-0 con un bel colpo di testa. Sotto di due reti gli ucraini non s'arrendono e si ributtano in avanti sfiorando la rete che riaprirebbe la partita: punizione di Tymoschuk dalla destra e colpo di testa di Gusin che s'infrange sulla traversa. Verso la metà del secondo tempo Lippi cambia Camoranesi e Pirlo con Oddo e Barone, ma c’è ancora gloria per Toni, che appoggia in porta un passaggio di Zambrotta sfuggito in velocità a due difensori sulla sua fascia di competenza.
Un’Italia sicura e concreta, quella che emerge dalla partita di Amburgo. Una Nazionale spietata, che mette al servizio del risultato sia le doti dei suoi uomini migliori, sia l’esperienza e la cultura calcistica necessarie per i passaggi di turno nelle fasi più calde del torneo. Ora non rimane che ripetere la prestazione martedì a Dortumund, con la consapevolezza che la Germania è una formazione di tutt’altra levatura, eppure non invulnerabile, anzi non proprio impeccabile soprattutto in difesa. L’Italia sa, in ogni caso, che il cuore, il momento decisivo del suo Mondiale arriva solo adesso, che solo battendo la Germania padrona di casa potrà entrare di diritto nella storia anche di questo campionato del mondo.
1 luglio 2006