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Primo week-end mondiale, le grandi vincono giocando al risparmio |
di Massimo Donaddio |
In attesa di vedere la condizione della Nazionale di Marcello Lippi, che debutta questa sera ad Hannover contro il Ghana, l’abbuffata di calcio del primo fine settimana “mondiale” non ha regalato particolari sorprese. Le selezioni considerate sulla carta più forti, alla prima uscita ufficiale ai Campionati di Germania 2006, hanno almeno portato quasi tutte a casa il risultato. Il calcio giocato non ha regalato ancora momenti entusiasmanti, ma era ampiamente comprensibile: solitamente nella prima partita del torneo è importante raggiungere il massimo risultato con il minimo sforzo, ossia vincere senza esagerare nel consumare energie, imporsi ma con prudenza, se si vuole andare lontano. Per le grandi emozioni c’è ancora tempo, le squadre devono ancora acquisire la forma migliore e il gioco deve crescere proporzionalmente ai minuti giocati. E così quasi tutte le grandi hanno vinto con un solo goal di scarto. L’Inghilterra ha battuto 1-0 il Paraguay, sfruttando addirittura un autogol di Gamarra. Con un attacco spuntato, in panchina il funambolo Wayne Rooney, sofferenti nelle manovre di gioco i formidabili Gerrard e Lampard, i calciatori di Sua Maestà britannica non hanno brillato, pur portando a casa tre utili punti. Anche l’Argentina deve ancora mostrare il meglio di ciò che sa fare: il 2-1 alla generosissima nazionale ivoriana è stato raggiunto più con i guizzi e il cinismo dei campioni sudamericani, piuttosto che con un match davvero convincente sotto il profilo della prestazione globale. Crespo e Saviola non hanno perdonato la discreta formazione di Drogba, ed è chiaro che le potenzialità per andare lontano ci sono tutte, aspettando tra l’altro di vedere in campo il portentoso talento di Lionel Messi, non ancora completamente ristabilito. La Serbia-Montenegro (all’ultimo torneo giocato con la medesima maglia) non ha più molto da spartire con le ottime formazioni yugoslave di non troppi anni fa, e malgrado buoni ed esperti giocatori come Stankovic, non è riuscita nell’impresa di arginare l’Olanda di Marco Van Basten, condotta alla vittoria da uno scatenato Robben, che ha imperversato sulla fascia per tutta la partita, facendo il bello e il cattivo tempo e anche il goal del decisivo 1-0 finale. La nazionale portoghese allenata da Felipe Scolari, tutta dedita a risparmiare le forze e a portare a casa uno striminzito 1-0 con l’Angola, non ha mostrato quasi nulla del bel calcio visto durante lo scorso europeo. Segnato con Pauleta il primo e unico goal della gara, al 4 minuto, ha condotto il match accontentandosi di un ritmo basso e di non osare nulla, al solo scopo di portare a casa una vittoria maturata al termine di una bella azione di capitan Figo.
Il Messico ha piegato per 3-1 – doppietta di Bravo – la nazionale iraniana orfana del presidente tifoso Ahmadinejad (è stato invitato a rimanere in patria dopo le sconvolgenti e reiterate affermazioni antisemite e negazioniste dell’Olocausto), mentre le uniche sorprese sono forse giunte dalle partite di Ecuador-Polonia e di Trinidad – Svezia. I sudamericani di Luisito Suarez hanno messo sotto i polacchi vincendoli per 2-0, ridimensionando le pretese e l’orgoglio di una squadra che fino ad una dozzina di anni fa era in grado di accedere alle fasi finali di un campionato del mondo e di giocarsela fino alla fine con avversari di altissimo livello. La Svezia di Zlatan Ibrahimovic è stata invece fermata sullo 0-0 dalla gioiosa formazione di Trinidad & Tobago, molto rapida, ben gestita a centrocampo da un calciatore esperto come Dwight Yorke e aiutata dalle parate spettacolari di Shaka Hislop, 37 anni, secondo portiere del West Ham.
Ora la parola passa all’Italia e al suo girone, con Usa – Repubblica Ceca ad affrontarsi poco prima degli azzurri. Un test importante per sapere che squadre andremo ad affrontare in questo turno eliminatorio.
12 giugno 2006