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Germania in semifinale, Argentina battuta ai calci di rigore
di Dario Ricci


Se quella dei rigori è una lotteria, allora a Berlino è Jurgen Klinsmann a estrarre il biglietto vincente. L'ex Pantegana interista si trasforma in condottiero vincente della Germania che sbarca alle semifinali grazie all'infallibilità dei suoi rigoristi e alla freddezza di Lehmann, che blocca i tiri di Ayala e Cambiasso dopo 120 minuti combattuti fino alla fine. Per Pekermann e la sua banda di talenti è il momento di riflettere sugli errori commessi, con una difesa sempre traballante e una condizione fisica in calando rispetto alle prime uscite mondiali.

Klinsmann non tocca la squadra che ha vinto il girone A con crescente sicurezza e travolto la Svezia: le incursioni sulle fasce sono compito di Lahm a sinistra e Schneider a destra, Frings a centrocampo copre le spalle alle incursioni e ai preziosismi di Ballack e insieme a Schweisteiger (pure pronto a veloci ripartenze) guarda a vista Riquelme. In avanti alla coppia Klose (4 gol) - Podolski (3 gol) il cittì chiede soprattutto di confermarsi regina del gol, ma anche di prestare attenzione alla fase di copertura.

Pekermann recupera dal primo minuto Lucho Gonzalez a centrocampo (era uscito per infortunio nella sfida con la Serbia-Montenegro) e lo preferisce a Cambiasso (che pure finora è stato tra i più continui). Ma le novità arrivano dagli altri reparti: in difesa è Coloccini a vincere il ballottaggio tra Scaloni (deludente con il Messico) e Cufrè per sostituire sulla destra l'infortunato Burdisso; e poi in attacco Pekermann rinuncia al pupillo Saviola per dare subito spazio a Carlito Tevez, smanioso di essere protagonista dopo le buone prove contro Olanda e Messico.

L'inizio è da brividi, non tanto per le occasioni da goal, che latitano (solo una punizione di Podolski al 7' che Abbondanzieri blocca a fatica in due tempi), ma per la durezza di alcuni contrasti e di certe mischie su palla inattiva: l'ammonizione da parte dell'arbitro slovacco Michel dello stesso Podolski per un fallo su Mascherano sembra però placare gli animi.

Gonzalez e Rodriguez assicurano all'Argentina il predominio nel possesso palla, ma la Germania è brava a raddoppiare le marcature sugli esterni e a ripartire con veloci contropiede: è quello che fa Schneider al 15': il suo cross pesca Ballack a centroarea, ma la deviazione è sbilenca. Due minuti dopo ci prova anche Schweisteiger: tiraccio alto. Fatica invece a entrare in partita Riquelme, chiuso nella morsa del centrocampo germanico.

Intanto sulla sinistra Lahm si conferma una delle scoperte più belle di questo mondiale e mette sotto pressione Coloccini; dall'altra parte Sorin prova a fare lo stesso, ma Friedrich tiene botta, e con le buone e con le cattive riesce anche a frenare gli scatti di Tevez. Alla fine il primo tempo è pieno solo di buone intenzioni .

All'inizio della ripresa il lampo che accende la partita. È il quarto minuto quando Maxi Rodriguez conquista un angolo sulla destra: perfetta la battuta di Riquelme e lo stacco a centroarea di Ayala, che anticipa Klose retrocesso a dar man forte in difesa. Lehmann è battuto. È l'uno a zero per i biancocelesti di Pekermann.

La banda Klismann è stordita: l'ex interista lancia il giovane Odonkor al posto di Scheneider: i teutonici reagiscono. Prima Ballack protesta per un rigore (trattenuta di Ayala), poi è lo stesso capitano a vedersi ribattere sempre da Ayala un tiro a botta sicura sottoporta. Nell'azione si infortuna Abbondanzieri, che pochi minuti dopo lascia il posto al secondo portiere Franco. E al 71' Pekermann toglie anche Riquelme per dare spazio a Cambiasso: e un minuto dopo, su uno svarione delal difesa tedesca (Lahm e Mertesacker i colpevoli...) Tevez lancia Maxi Rodriguez, che di destro calcia a lato di pochissimo.

Il forcing tedesco è sterile; al 78' terzo cambio argentino: esce Crespo ed entra l'interista Cruz. Ma un minuto dopo, a sorpresa, arriva il pari. Ballack fa partire un cross dalla sinistra, Borowski (in campo dalla mezz'ora della ripresa per Schweisteiger) devia sul secondo palo dove è appostato Klose, che sempre di testa batte Franco e insacca l'uno a uno e il suo quinto gol nel Mondiale. Ma all'85' il capocannoniere mundial lascia il campo a Olivier Neuville, la punta del Bayer Leverkusen di orini calabresi.

Si va ai supplementari: la battaglia continua ma a ritmi sempre più bassi, visto che il serbatoio di energie dei 22 in campo segna già da un pò "rosso fisso". Coloccini ci prova due volte da lontano. Al secondo tentativo pizzica la traversa con un tiro-cross, ma Lehmann controlla: i rigori sono l'epilogo più giusto per una sfida all'insegn dell'equilibrio.

Dal dischetto i tedeschi sono infallibili: Neuville, Ballack, Podolski e Borowski battono Franco. E Lehmann (che già con la maglia dell'Arsenal aveva parato il rigore di Riquelme nella semifinale di Champions contro il Villareal) completa l'impresa prima bloccando il tiro di Ayala, poi respingendo quello di Cambiasso. Alla fine quasi finisce in rissa tra Ayala e Ballack, ma Bierhoff riporta la pace. Per la Germania che vola in semifinale è il momento della festa: l'Argentina che ha rinnegato Riquelme e lasciato in panchina Saviola e Messi, piange sui suoi errori e vede sfumare un altro sogno mondiale.

30 giugno 2006



 

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