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Italia e Australia in campo, sfida ad alta tensione per i quarti |
di Massimo Donaddio |
Qualche segno di nervosismo Marcello Lippi se l’è fatto scappare parlando con i giornalisti che gli chiedevano ancora lumi sulla formazione che schiererà in campo oggi pomeriggio contro l’Australia di Guus Hiddink. Malumori comprensibili per un tecnico che ritiene, legittimamente, di non voler concedere nemmeno il più piccolo vantaggio tramite qualche informazione in più al suo avversario, già così bravo a leggere le partite e a inventare le giuste contromisure contro formazioni sulla carta molto superiori sotto il profilo tecnico. Evidentemente, però, qualche motivo di tensione c’è per questi ottavi di finale contro un’Australia non molto brillante sul piano della qualità dei singoli ma quanto mai motivata, compatta, ben organizzata in campo e non sprovveduta dal punto di vista tattico, come tutte le formazioni allenate dal “Mago”. Il quale, purtroppo, qualche scherzetto agli Azzurri lo ha già tirato: vedi l’ultimo mondiale disputato in Corea, dove la formazione di casa ha eliminato proprio agli ottavi un’Italia spenta e priva di gioco, imbrigliata nella rete del fantomatico stregone olandese. La certezza sulla formazione azzurra arriverà solo per il fischio d’inizio della gara, ma nelle ultime ore ha preso corpo il ritorno di Lippi al tridente, con un Totti a sostenere il gioco di Gilardino e di una seconda punta, forse nuovamente Luca Toni, escluso durante la gara con la Repubblica Ceca. Hiddink, da parte sua, fa già pretattica, indicando la nazionale italiana come chiaramente favorita e definendo la partita come un confronto da Davide e Golia. Sapendo, però, come si conclude il racconto biblico, è lecito pensare che ancora una volta il “Mago” voglia tentare il colpaccio proprio ai danni della nazionale sconfitta e umiliata - non senza l’aiuto dell’arbitro Byron Moreno - quattro anni fa. Questa volta, però, lasciarsi sfuggire un’occasione d’oro sarebbe imperdonabile per la nazionale azzurra. D’accordo, la pressione è forte e gli Azzurri sono da sempre caricati di una grossa responsabilità quando giocano il Mondiale. Eppure il tabellone ha privilegiato non poco la nazionale di Lippi, consentendole gli ottavi con l’Australia e gli eventuali quarti con la vincente tra Svizzera e Ucraina. Nel calcio tutto può succedere, è vero. Ma sinceramente sarebbe logico attendersi gli Azzurri a battagliare in semifinale contro la vincente tra Germania e Argentina.
I primi quattro match degli ottavi di finale hanno già in parte disegnato il tabellone dei quarti, confermando sostanzialmente i rapporti di forza in gioco. La Germania padrona di casa ha affondato facilmente la Svezia, grazie ad un buon gioco collettivo e alle azioni in fase di attacco di Klose e Podolski. L’Argentina è stata messa a dura prova da un Messico agile e dinamico, senz’altro dotato tecnicamente, spesso in grado di tenere in mano la partita o quanto meno di lottare ad armi pari fino ai tempi supplementari. Solo una prodezza balistica di Maxi Rodriguez ha consentito ai sudamericani di passare il turno. Accanto a Germania-Argentina, il secondo quarto già deciso sarà Inghilterra-Portogallo. Gli inglesi hanno avuto ragione dell’Ecuador grazie ad un calcio di punizione dello specialista David Beckham, mentre i lusitani si sono imposti sull’Olanda di Marco Van Basten per 1-0, grazie ad un goal di Maniche, al termine di una gara dura, nervosa, zeppa di cartellini gialli e rossi, conclusa in nove contro nove. Per completare il quadro dei quarti di finale oltre alla partita degli Azzurri, bisognerà appunto aspettare Svizzera-Ucraina e poi la gara tra Brasile-Ghana e la partitissima Francia-Spagna. Le due vincenti di queste ultime partite andrebbero a comporre l’ultimo abbinamento per i quarti di finale. Ma già Francia-Spagna sarà un match tutto da vedere, di quelli che ti aspetti senz’altro più avanti nel torneo. Così un’altra grande del calcio europeo, dopo l’Olanda, è destinata a tornare a casa già agli ottavi di finale. L'Italia non può non approfittarne, se vuole imprimere il suo sigillo in questa competizione.
26 giugno 2006