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Battute le Furie Rosse: il Brasile trova la Francia nei quarti |
di Massimo Donaddio |
Un quarto di finale da sogno, quello che vedrà di fronte il primo giorno di luglio il Brasile di Ronaldo e Adriano e la Francia di Zidane e Henry. I verdeoro e i bleus daranno senza dubbio vita ad un match che, in un'altra edizione del Mondiale, poteva tranquillamente essere una finalissima. Un 3-0 ai coraggiosi leoni del Ghana sarà il biglietto da visita dei pentacampeon, mentre i galletti potranno sfoderare senza timore il 3-1 inflitto alle Furie rosse spagnole, ancora una volta piegate prima di acciuffare l’appuntamento con la storia. Zinedine Zidane non ha ancora voglia di chiudere la sua splendida carriera sportiva e con la Spagna esalta la squadra grazie ad una prestazione maiuscola.
Gli iberici, sorvegliati speciali dopo i trionfi delle squadre di club, mancano ancora una volta il traguardo decisivo, pur avendo espresso fino a ieri un calcio di buon livello, tecnico e rapido, degno di una nazionale con alcuni elementi importanti e soprattutto molto giovane. Forse, però, è anche nella scarsa esperienza delle Furie rosse che va rintracciato il germe della sconfitta, evitata da una formazione decisamente più “anziana” e meno veloce come la Francia. La personalità dei campioni francesi e la classe delle loro giocate, però, fa la differenza ancora una volta.
Domenech scommette nuovamente su Henry unica punta, con Ribery e Malouda esterni e Trezeguet seduto in panchina. La Spagna di Aragones scende in campo con il tridente d’attacco composto da Fernando Torres e Villa, affiancati dal capitano Raul. Nella prima frazione di gioco è la Spagna a dettare i tempi, con i suoi attaccanti a tenere sulle corde i transalpini che faticano ad impostare la manovra, bloccati sulle fasce e con Henry troppo isolato e marcato stretto da Pablo e Puyol. Quando invece Zidane e compagni riescono a innescare il gioco sui lati, allora si rendono pericolosi, come al 28’: lancio di Zizou sulla destra per Henry e cross in mezzo dove né Ribery né Vieira trovano la deviazione a due passi dal portiere Casillas. Appena dopo quest'unico lampo francese, ecco il goal spagnolo, frutto di un'ingenuità di Thuram, che in area colpisce Pablo da dietro e convince Rosetti a fischiare il rigore: dagli undici metri Villa manda la palla all'angolino dove Barthez non può arrivare. Subìto il goal la Francia rischia di sbandare ma, proprio quando sembra ad un passo dal tracollo, trova la rete del pareggio: triangolo Ribery-Vieira-Ribery e l'esterno francese s'invola nella metà campo iberica, dribbla anche Casillas e insacca di sinistro per l'1-1 su cui si chiude il primo tempo.
Aragones, poco dopo il rientro in campo, prova a cambiare qualcosa, facendo uscire Villa e Raul ed entrare Luis Garcia e Joaquin per cercare maggiormente il gioco sull'esterno del tridente. Successivamente fa il suo ingresso anche Senna per Xavi, per aver più sostanza a metà campo. I cambi, non paiono però sortire effetto: le Furie rosse si muovono in maniera sterile e continuano a non trovare la porta. Dall'altra parte, invece, la Francia è assai più attenta in fase difensiva, chiudendo gli spazi e partendo in contropiede.
All’84’ su punizione di Zidane arriva il secondo goal francese: l’incornata vincente di Vieira beffa Casillas con la deviazione determinante di Sergio Ramos. Il goal è una mazzata per il morale iberico e nel finale arriva anche il tris francese e il momento di gloria per il capitano Zinedine Zidane, che in contropiede dribbla Puyol e batte Casillas con un secco destro sul primo palo.
Per la Spagna l’ennesima delusione: ancora una volta, al momento di spiccare il volo, le Furie rosse vengono ridimensionate, fallendo clamorosamente sul più bello, segno che la maturità della selezione iberica non è ancora del tutto compiuta. All’opposto la Francia delle vecchie glorie, spesso data per “bollita”, ritrova una splendida vittoria e si rituffa nella corsa mondiale. Ma gli esami non finiscono mai, e i professori del calcio, in verità, vestono la maglia verdeoro.
28 giugno 2006