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Contro l'Ucraina Toni e Totti le chiavi dell'attacco azzurro. Sfida spettacolo tra Germania e Argentina |
di Massimo Donaddio |
Italia - Ucraina, ossia uno dei più forti attaccanti del mondo (Shevchenko) contro una delle difese più solide di Germania 2006. Il giorno dei primi due quarti di finale è giunto e la Nazionale azzurra è subito protagonista con un match che potrebbe consentirle di raggiungere - in caso di vittoria - la vincente dell’altra gara odierna, la sfida spettacolo tra i tedeschi padroni di casa e l’Argentina di Messi e Tevez. La formazione di Lippi, come sempre, è circondata dal riserbo. Una possibilità per il ct della Nazionale, provata ieri in allenamento, è quella di un tridente offensivo dove Alberto Gilardino potrebbe essere sostituito dal compagno di club Inzaghi. Tornerà a sedersi in panchina Alessandro Del Piero, mentre ancora una volta tutte le aspettative saranno riposte su Francesco Totti, che scenderà in campo dal primo minuto dopo il rigore trasformato contro l’Australia. Un’altra ipotesi, che prende sempre più piede a livello di “rumors”, è quella di una sola punta, Luca Toni, con l’innesto di un centrocampista in più come Camoranesi: in questo caso la linea di centrocampo (Perrotta-Pirlo-Gattuso) verrebbe rafforzata con un uomo in più, che può tra l’altro vantare caratteristiche offensive come il calciatore oriundo della Juventus.
In difesa, infortunato Nesta e squalificato Materazzi, giocherà dal primo munito Andrea Barzagli, reduce dal battesimo del fuoco contro i canguri di Hiddink, accanto a capitan Cannavaro, a Grosso e Zambrotta.
L'Ucraina, allenata dal c.t. Oleg Blochin, spera di conquistare per la prima volta nella sua storia l'accesso ad una semifinale mondiale. Tuttavia la selezione ucraina dovrà fare a meno dell'attaccante Andriy Voronin, infortunato alla coscia. Sergiy Rebrov dovrebbe quindi essere schierato a centrocampo mentre Andriy Vorobei affiancherà in attacco Andriy Shevchenko. L'allenatore Blochin recupererà però i difensori Vyacheslav Svidersky e Andriy Rusol, che hanno scontato un turno di squalifica.
Il primo quarto di finale, che scatta a partire dalle 17, vede affrontarsi due tra le squadre che potevano ambire alla finalissima del 9 luglio: due formazioni che si sono già affrontate in finale nei campionati di Messico ’86 e di Italia ’90, quando vinse la Germania capitanata da Lothar Mattheus con un rigore trasformato da Brehme, vendicando la precedente sconfitta ad opera della formazione di Maradona.
La Germania si presenta con un attacco temutissimo, un 4-4-2 capace di grande velocità ed efficacia ma con una difesa su cui aleggiano ancora le incognite emerse nella partita inaugurale con la Costa Rica. Dopo quei due goal, Lehman non ha più incassato reti , ma il sospetto è che sia più per demerito degli avversari (Polonia, Ecuador e Svezia) che per la forza della difesa. E per non sbagliare, Klinsmann chiederà ai suoi di restare all'attacco fin dal primo minuto. Solo che l’avversario odierno non è certo paragonabile a quelli battuti in precedenza. Pekerman vuole un'altra Argentina rispetto a quella che ha sofferto negli ottavi contro il Messico: una squadra che mostri carattere e spirito di gruppo, oltre alla tecnica e al palleggio. Riquelme imposterà per Saviola e Crespo, mentre dovrebbe rientrare Luis Gonzalez al posto di Cambiasso. Occhi puntati, ancora una volta, sulle giocate del funambolo Messi, pupillo del commissario tecnico, che potrebbe essere schierato anche a partita iniziata per dare velocità e imprevedibilità alle azioni offensive, per cercare di mettere in difficoltà una difesa tedesca che potrebbe dare segni di sofferenza.
30 giugno 2006