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A Roma il trionfo dei campioni. Lippi decide il suo futuro |
M. Do. |
Tutto è pronto per la grande festa azzurra al Circo Massimo, quando Roma incoronerà i suoi nuovi eroi, i campioni del mondo di Germania 2006. Alle 16 gli Azzurri si imbarcheranno dall’aeroporto di Dusseldorf in direzione Italia e atterreranno a Pratica di Mare, quando ad attenderli si alzeranno in cielo le Frecce Tricolori. La Nazionale sarà poi ricevuta a Palazzo Chigi dal presidente del Consiglio Romano Prodi, e successivamente sarà idealmente abbracciata da una folla di tifosi romani pronti ad attenderli.
Intanto Marcello Lippi, parlando ai giornalisti dal ritiro di Duisburg, non scioglie la riserva sul suo futuro e non chiarisce se alla scadenza del contratto con la Nazionale il 15 luglio cambierà panchina oppure no. «Nel mio prossimo lavoro spero di avere la stessa complicità che ho avuto finora con i miei giocatori..», ha detto il tecnico viareggino, confermando l’impressione che la sua idea di concludere qui la parentesi azzurra non sia cambiata. «Ho un appuntamento domani, ne parlo prima con Abete», ha dichiarato Lippi con un sorriso. Il ct ha aggiunto inoltre di non aver ancora intenzione di concludere la sua esperienza da allenatore.
A meno di ventiquattro ore dalla conquista della Coppa del Mondo, Lippi non riesce ancora a frenare l’entusiasmo per il risultato raggiunto. «La sensazione e la gioia che ti dà una vittoria in un campionato del mondo con la tua nazionale io non l'avevo mai provata, è una cosa speciale», ha dichiarato il Marcello nazionale, che ha poi ribadito come la vittoria non debba essere considerata un successo salvifico per il calcio italiano. «È bello trovare nuovi stimoli e concentrazione nel lavoro. La sfida è mantenersi a questi livelli. Quello che mi auguro di continuare ad avere è il rapporto di complicità nel mio prossimo lavoro, qualunque sarà, lo stesso che ho avuto con questi calciatori. Ognuno nella sua dimensione, quello è l'obiettivo», ha detto il ct, pensando anche al suo futuro e alle motivazioni che hanno spinto il gruppo azzurro ad una vittoria così importante.
Lippi ha poi ricordato il punto di svolta, la vittoria nel girone, che ha spianato alla strada un cammino più agevole. «Nella fase del girone eliminatorio, quando abbiamo avuto la coscienza che battendo la Repubblica Ceca ci si prospettavano ottavi e quarti di un certo tipo, ci siamo detti di non lasciarci sfuggire l'occasione», ha ricordato, «poi quando siamo andati in semifinale abbiamo detto che poteva succedere di tutto, anche vincere». Per il commissario tecnico, però, il vero grande protagonista di questa vittoria è stato il collettivo. «In un gruppo ci sono calciatori che possono emergere rispetto ad altri. Che si comportano più da fuori classe o da veri campioni. Ma quando si parla di gruppo si parla di entusiasmo, di collettivo e di disponibilità a mettersi al servizio dell'altro. E questo è il gruppo dei miei ragazzi», ha concluso Lippi tributando un ultimo complimento alla squadra che ha plasmato e condotto fino alla vittoria finale.
Poco prima che Lippi parlasse ai giornalisti accreditati al ritiro azzurro, il presidente francese, invece, riceveva i “bleus” all’Eliseo. Jacques Chirac ha tributato un omaggio al capitano Zidane, espulso per una testata a Marco Materazzi, ma nominato dalla Fifa miglior giocatore del torneo, riferendogli «dell’ammirazione e del rispetto dell’intero Paese». «Lei è un virtuoso del calcio mondiale. Lei è anche un uomo di cuore, di impegno e di convinzione. E' per tutto questo che la Francia l'ammira e le porta affetto», ha dichiarato il presidente francese nei giardini dell'Eliseo.
La Francia si stringe accanto ai suoi campioni, una generazione di calciatori che hanno dato grandi soddisfazioni allo sport transalpino e che si avvia a chiudere un ciclo. È proprio Zidane il simbolo di questa squadra, l’uomo che ha condotto la Nazionale in finale e ha annunciato già da tempo la chiusura della sua carriera.
10 luglio 2006