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La Germania di Klinsmann batte la Polonia. Ma che fatica |
di Lara Vecchio |
La Germania di Klinsmann mostra l’altro volto. Dopo aver favorevolmente impressionato nella gara d’esordio con il Costarica, grazie a una disinvoltura offensiva invidiabile, ieri sera abbiamo scoperto una squadra più impacciata, proprio negli ultimi metri. Da copertina resta solo la tenacia che per 90, anzi 93 minuti, ha spinto i tedeschi verso la rete avversaria ma soprattutto in vetta alla classifica del girone con un gol agguantato nei minuti di recupero. L’assalto alla porta polacca non registra tregua, la mira approssimativa però vanifica la mole di occasioni create.
Ovvio che ci si sarebbe aspettati qualcosa in più contro la Polonia, non fosse altro che per il nome illustre di Ballack che ti inchioda alla poltrona in attesa di qualcosa che invece stiamo ancora aspettando. In linea con questo avvio di campionato mondiale costellato di tante stelle offuscate, per infortuni o per usura. Fatto sta che la gara di Dortmund ha decretato la prima qualificazione in attesa che la matematica stabilisca le gerarchie. Pur avendo attaccato senza soluzione di continuità, rispetto alla prima uscita ha colpito una maggior solidità difensiva che ha avuto la meglio sulle insidie di Smolarek e compagni.
Il primo scarabocchio sui taccuini è proprio di marca polacca con Zurawski che punta Lehmann senza colpo ferire ma ha il merito di dare fuoco alle polveri del match. La Germania risponde prontamente ma nonostante un tasso tecnico individuale superiore, Miroslav Klose non riesce a fare di meglio né dopo dieci minuti né al 21’. Il primo tempo si conclude con un’altra grande occasione sprecata, la più clamorosa, che si spegne sull’infelice sinistro di Podolski. Su tutti spicca Lahm, un distributore automatico di palle che giungono al centro dalla corsia di sinistra ma vengono polverizzate con sconcertante regolarità. Si spende molto ma la ripresa non va in calando come ci si sarebbe aspettati soprattutto da una Germania che, tutto sommato, avrebbe anche potuto accontentarsi di un pareggino.
Dopo dodici minuti della ripresa Lehmann interviene su un tiro da lontano di Jelen e i padroni di casa, che nel frattempo hanno incrementato il reparto offensivo con l’ingresso di Odonkor, rispondono in maniera speculare con una botta dal limite dell’area firmata Klose ma non si fa sorprendere neppure Boruc.Sembra una gara destinata ad un epilogo a reti inviolate ma l’espulsione del polacco Sobolewski, per doppia ammonizione, sposta gli equilibri e per il povero Boruc comincia il tiro al bersaglio. Dove non arriva lui arriva la traversa che respinge in sequenza Klose e il guizzo estemporaneo di Ballack. Il fiato della retroguardia polacca è corto. Il recupero invece è infinito. Neuville raccoglie un cross e firma il gol che miete la prima vittima della competizione.
15 giugno 2006