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Lippi lascia la panchina azzurra |
M. Do. |
«A conclusione di una straordinaria esperienza professionale ed umana, vissuta alla guida di un eccezionale gruppo di calciatori e con la collaborazione di uno staff di prima qualità, ritengo esaurito il mio ruolo alla guida della Nazionale italiana». Con queste parole Marcello Lippi dà il suo addio alla panchina azzurra, annunciando in via ufficiale di non aver intenzione di rinnovare il suo contratto con la Federcalcio. «Desidero ringraziare la Figc - afferma Lippi - per la fiducia dimostratami sempre in questi due anni di lavoro, coronati da un risultato che rimarrà nella storia del calcio italiano e nel cuore di tutti i tifosi». La notizia dell’addio di Lippi alla guida della Nazionale campione del Mondo non arriva completamente inaspettata, anzi era in un certo senso prevista. Lo conferma anche, in una nota, il capo delegazione azzurro ai Mondiali di Germania Giancarlo Abete, già informato dal tecnico della sua decisione. «Marcello Lippi mi ha comunicato durante la fase di qualificazione per il passaggio agli ottavi di finale, di non aver preso alcun impegno professionale per il futuro e di aver peraltro deciso, qualunque fosse stato il risultato dei Mondiali, di lasciare la guida della Nazionale alla scadenza naturale del contratto». La conferma definitiva, chiarisce Abete, è avvenuto nella giornata di ieri con una telefonata del commissario tecnico. «Desidero esprimere a Marcello Lippi l'apprezzamento più sincero per la straordinaria professionalità dimostrata e per le capacità di guida della squadra e del gruppo in un contestato di grande difficoltà a tutti noto», afferma Abete, che prosegue: «La vittoria del Mondiale rende merito alle scelte tecniche fatte dalla federazione a fine giugno 2004, scelte costantemente confermate dai vertici della federazione a tutt'oggi».
Ora, però, rimane in pista l'arduo problema della sostituzione del ct campione del mondo, cui invano il commissario straordinario della Fgic Guido Rossi aveva chiesto di rimanere. La caccia al prossimo allenatore è comunque già scattata: il momento è febbrile e le riunioni si susseguono a raffica, con il vicecommissario Demetrio Albertini impegnato in prima linea per fornire a Rossi un'indicazione importante per la scelta definitiva. L' impresa non è però facile: molto stimati sono Spalletti e Prandelli, ma entrambi risultano intoccabili per gli impegni rispettivi con Roma e Fiorentina (quest'ultima pure appesa alla sentenza del processo sportivo). Il testa a testa al momento è invece tra Alberto Zaccheroni, che piace ad Albertini ed ha avuto esperienza in campo internazionale, Roberto Donadoni (che ha ben figurato sulla panchina del Livorno, ma è relativamente giovane come allenatore) e Gianluca Vialli, ben visto, si racconta, nello spogliatoio azzurro. I primi contatti sono stati avviati: nella rosa dei papabili rimane anche il nome di Claudio Ranieri, tecnico di grande esperienza a livello internazionale, anche se considerato da alcuni da troppo tempo fuori dal campionato italiano.
12 luglio 2006