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Cannavaro sempre al top. Maledizione azzurra per Del Piero |
di Massimo Donaddio |
Gianluigi Buffon – 7 Invalicabile saracinesca italica, si fa trovare pronto su ogni pallone. Per la verità non è che debba lavorare molto, visti gli scarsi tiri in porta dell’Australia, ma è sempre concentrato e infonde fiducia alla squadra. Una sicurezza.
Gianluca Zambrotta – 6,5 Grande lavoratore sulla fascia destra, alterna una solida copertura in fase difensiva ad alcune sgroppate nella metà campo avversaria che non lasciano tranquilla la retroguardia australiana. Sicuro in tutti gli interventi, si fa ammonire un po’ ingenuamente, ma fa sempre la sua parte in maniera egregia. Affidabile.
Marco Materazzi – 5,5 L’eroe di Amburgo non si ripete a Kaiserslautern. Primo tempo discreto, senza particolari acuti. La normale amministrazione difensiva svolta dall’interista viene completamente a mancare dopo la sua espulsione al 51’. Il fallo su Bresciano c’è tutto, ma forse l’espulsione è eccessiva. La sua assenza però si fa sentire. Avventato.
Andrea Barzagli – 6 Fa il suo debutto mondiale dopo l’espulsione di Materazzi, per non rendere vulnerabile la difesa. Svolge con convinzione, senza strafare, il suo compitino e non sfigura in mezzo al gruppo. Promosso.
Fabio Cannavaro – 7 Una certezza per l’Italia di Lippi. Mai una sbavatura, sempre presente sui palloni che contano, attento ad ogni azione, una vera colonna portante della retroguardia azzurra. Si avvia a terminare nel migliore dei modi un’annata calcisticamente strepitosa, al di là delle polemiche fuori dal campo da gioco. Inaffondabile.
Fabio Grosso – 6,5 Decisivo, insieme a Totti, nell’azione che porta gli Azzurri dritti dritti ai quarti di finale. Partita più che buona per lui, fedele custode della fascia sinistra del campo. Un po’schiacciato in difesa durante la quasi totalità della gara, ritrova il guizzo vincente con una galoppata condita di dribbling nell’area australiana a tempo scaduto. Si fa atterrare, procurandosi il rigore che porta la firma del Pupone. Provvidenziale.
Simone Perrotta – 6,5 Il solito grosso lavoratore. Quando la palla gira, lui gira con e senza la palla. Presente in ogni parte del campo, più di una volta prova a farsi vedere anche in fase conclusiva, dove gli manca, però, il lampo finale e l’istinto del goal. Mostra comunque personalità e, volente o nolente, rappresenta un punto di riferimento per la squadra. Tenace.
Andrea Pirlo – 5,5 Non è lo strepitoso Pirlo che abbiamo visto nel girone eliminatorio del Mondiale. È meno presente nelle azioni che contano, meno determinante sia in fase di impostazione che in fase di tiro. Senza la sue geometrie il centrocampo non riesce a costruire gioco e viene sovrastato da quello australiano. Non sbaglia i palloni che lavora, ma da lui ci sia aspetta molto di più. Affaticato.
Gennaro Gattuso – 6 Grande cuore e grande fisico, corre a perdifiato per il campo cercando di spezzare le velleità offensive dell’Australia. Un po’ in affanno soprattutto nel secondo tempo, quando l’inferiorità numerica si fa sentire. Superarlo, comunque, non è mai facile. Necessario.
Alessandro Del Piero – 4,5 Fallisce l’ennesima occasione di tornare a far sognare i tifosi della Nazionale. Gratificato da Lippi del posto da titolare, non entra mai in nessuna delle azioni che contano. È vero, gli si chiede il sacrificio di tornare a coprire il centrocampo, gioca defilato sulla sinistra, ma non fa nulla, proprio nulla per mettersi in luce e tentare di rubare la scena a Totti. La maglia azzurra proprio non sembra portargli bene. Bocciato senza appello.
Luca Toni – 6 Ci prova in tutti i modi a sbloccarsi. Tenta il goal più volte ma la palla non ne vuole sapere di superare Schwarz. Tenta una splendida girata al volo ma il portiere gli nega la gioia del primo goal mondiale. Ci riprova, ancora nel primo tempo, ma fallisce un colpo di testa da buona posizione. Nella ripresa viene sacrificato da Lippi affinché l’Italia non perda un difensore dopo l’espulsione di Materazzi. Incompiuto.
Alberto Gilardino - 5,5 Non convince e non si rende mai pericoloso, eccetto una bella (ma centrale) sforbiciata al volo, agevolmente parata da Schwarz. Non riesce mai a trovare il guizzo del rapinatore, quello che sembra naturale in un attaccante come Inzaghi. Viene sostituito nella ripresa da Vincenzo Iaquinta, né più bravo né più fortunato di lui, ma senz’altro più lento (voto 5).
Francesco Totti – 7 Entra a partita quasi conclusa, tocca bene qualche pallone, si mostra più agile rispetto alle gare precedenti e fa ben sperare per i quarti. Gli tocca l’ingrato compito di trasformare dal dischetto, al 94’, il goal che vale il passaggio di turno. Sfodera una rasoiata imparabile all’incrocio dei pali. Pronto all’appuntamento.
Marcello Lippi – 5,5 Prima pasticcia con la pretattica, contribuendo a far salire la tensione e la pressione sulla squadra. Poi schiera un Del Piero incolore relegandolo sulla fascia sinistra ed escludendolo dal gioco. Fa entrare un lento Iaquinta preferendolo a un uomo di esperienza, rapido e tenace come Inzaghi. Per fortuna con Totti vede giusto, ma decisamente in ritardo. Tanto valeva insistere su di lui. Il gioco latita e solo il cinismo (o la Sorte) consente agli Azzurri di passare il turno. Urge un chiarimento di idee prima del 30 di giugno.
26 giugno 2006
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