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Zambrotta, gladiatore in una difesa super |
di Lara Vecchio |
BUFFON 7,5: Non è chiamato al miracolo del secolo ma risulta decisivo soprattutto sull’1-0, nell’unico momento in cui l’Italia sembra lasciare spazio all’iniziativa ucraina. Eccellente su una staffilata di Sheva, fa tutto con la disinvoltura di chi non sente il peso della responsabilità del nome che porta.
ZAMBROTTA 8,5: E’ lui il gladiatore. Al suo segnale (lo splendido gol) si scatena l’inferno. Brillante assistman, ma non si accontenta. Vuole godere fino in fondo, così, a un certo punto, si sostituisce anche a Buffon…
BARZAGLI 7,5: Senza Nesta e Materazzi si temeva l’emergenza. E adesso? Anche fosse l’ultima apparizione in questo mondiale, la sua impronta indelebile l’ha lasciata con una personalità sorprendente. Una gara da raccontare ai nipotini.
CANNAVARO 8: Un disco incantato. Non lui, ma i giudizi sulle sue prestazioni che dall’inizio della competizione non hanno subìto flessioni. Per trovare un aggettivo inedito proponiamo un concorso a premi.
GROSSO 6: Poche occasioni per mettersi in mostra. La tipica partita da compitino. Ma non è una colpa.
CAMORANESI 6,5: Salta l’uomo con facilità, difende la palla, conquista un rigore che l’arbitro ignora e soprattutto riesce a contenere le sue intemperanze. Vederlo disciplinato è quasi commovente.
PIRLO 6: Tira il fiato. Contro la modesta Ucraina può permettersi il lusso dell’ordinaria amministrazione per riservare le sue invenzioni per il rush finale. Ci piace pensare così.
GATTUSO 7: Alla consueta efficacia aggiunge sprazzi di qualità. Alzi la mano chi ha altro da chiedere e questi due inesauribili polmoni con le gambe.
PERROTTA 6: Un po’ troppo approssimativo quando prova a costruire qualcosa, ma la volontà e l’abnegazione nell’adeguarsi alle esigenze tattiche della squadra sono quelle che lo rendono prezioso per tutti i suoi allenatori. Prova anche a tirare in porta.
TOTTI 6,5: L’assist per Zambrotta e qualche giocata di qualità. Traspare un pizzico di ansia da prestazione quando cerca soluzioni più difficili di quanto servirebbe. Ma il ragazzo cresce. Si farà.
TONI 7,5: Meriterebbe un voto altisonante solo per il gran lavoro. Figuriamoci con i due gol che ci fanno aggrappare alla cabala nel ricordo del Paolo Rossi “mundial” dell’82. Anche a lui a segno per la prima volta nella quinta partita. Poi non si fermò più.
ODDO 6: entra e si piazza sulla destra facendo traslocare Zambrotta sulla corsia opposta. Non sfigura e timbra l’ultimo cartellino della spedizione azzurra: con lui Lippi ha utilizzato tutti i giocatori di movimento.
BARONE SV: Puntella il centrocampo nei minuti finali, ma l’Ucraina ha già abdicato da tempo.
ZACCARDO SV: Centoventi milioni di occhi puntati addosso e uno spicchio di partita per scacciare il fantasma di quell’autogol fantozziano.
LIPPI 7: Non ascolta nessuno e fa bene. Totti cresce, Toni segna, il modulo funziona. ‘Nobile d’animo’, regala a Zaccardo l’occasione per far pace con l’Italia intera.
SHEVCHENKO 5,5: Combina poco, mal supportato da una squadra con poche idee. Quando prende l’iniziativa, però, riconosciamo le doti del campione che rimpiangeremo nel nostro campionato. Buffon non gli lascia neanche le briciole. Da gran signore applaude gli amici di sempre e il pubblico italiano.
GUSIN 6: Le sue speranze di addolcire la pillola dell’eliminazione si infrangono sulla traversa.
BLOCHIN 6: Accompagna la debuttante Ucraina fino al gran ballo dei quarti. La modestia del suo organico, però, è dimostrata dallo 0-7 rimediato dalle uniche due squadre vere incontrate sul cammino di questi mondiali: Spagna e Italia.