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Le pagelle: Perrotta macina chilometri e gioco |
di Lara Vecchio |
BUFFON 6 - Spettatore nel primo tempo, prova a lasciare traccia in una sola occasione, intervenendo in tuffo su un tiro da lontano. Un gesto plastico, più teatrale che altro. Puntuale quando deve chiamare palla dando sicurezza al reparto difensivo.
ZACCARDO 6 – Esegue con diligenza il compitino affidatogli dal ct senza provare a strafare. Non spinge sulla sua fascia di competenza ma è attento nel controllo del suo diretto avversario Asamoah. Non spicca per iniziativa ma non si deconcentra mai.
NESTA 6,5 - Disorientato solo nei primi minuti dalla velocità dei ghanesi. Poi prende le misure e gestisce la gara con la solita sicurezza. Reduce da un infortunio che lo ha tenuto in dubbio fino alla vigilia, è riuscito a dosare le energie facendo prevalere la sua esperienza.
CANNAVARO 7 - Sbavature ridotte ai minimi termini. Non si passa. Con lui dietro i centrocampisti possono permettersi anche di allargare, a tratti, le maglie, dedicandosi alla costruzione del gioco.
GROSSO 6 - Esordio timido e appena sufficiente per il neo esterno dell’Inter. Abituati a vederlo più disinvolto nel ruolo di cursore sinistro, non riesce a rubare metri a Pantsil. Il tecnico gli chiede proprio questo, ma sul fondo ci arriva poco e con difficoltà. Non spicca se non per un piccolo peccato di egoismo.
DE ROSSI 6 - Una gara senza timori reverenziali per il giovane centrocampista che però paga pegno (giallo) per l’eccessiva irruenza in un intervento su Essien che sarebbe potuto costare ancora più caro alla squadra.
PIRLO 8 - Ha testa e gambe dei giorni migliori. Prende per mano la squadra già dalle prime battute disegnando geometrie e sopperendo con tecnica individuale al confronto impari sul piano fisico con i suoi avversari di reparto. Il gol consacra definitivamente una prestazione già brillante e soprattutto accresce la sua fiducia dopo mesi in cui sembrava aver perso lo smalto.
PERROTTA 7,5 - Il solito impagabile lavoro oscuro, armoniosamente assortito con le giocate di qualità di Pirlo e Totti. Macina chilometri senza soluzione di continuità. Una partita di grande sacrificio terminata con il fiato comprensibilmente corto. Se questo sarà l’andazzo, per il tecnico sarà impossibile rinunciare al suo apporto.
TOTTI 6,5 - C’è. Ieri sera serviva solo questa conferma. E lui l’ha fornita con la solita generosità. Toni e Giardino provano a creargli spazi per gli inserimenti, ma non è ancora tempo per i suoi virtuosismi. Fatica un po’ a trovare il bandolo della matassa, ma quando entra in partita è prezioso come sempre. C’è il suo zampino nel secondo gol azzurro. Ma soprattutto non rifugge mai i contrasti dimostrando di essersi lasciato alle spalle il grave infortunio.
TONI 6 - Spreca incredibilmente la prima palla gol della partita e paga un campionato che lo ha spremuto ai limiti delle sue possibilità. E’evidentemente sotto tono rispetto ai suoi standard ma la sufficienza la merita per compensare la sfortuna della traversa colpita dal limite dell’area.Gilardino peraltro non sembra il suo partner ideale.
GILARDINO 5,5 - Con tutta la buona volontà non arriva al sei l’attaccante milanista, al quale va dato un unico merito, quello di aver provato ad aprire varchi per Totti. Per il resto una prestazione nebulosa sulla quale pesa una conclusione maldestra, dopo dieci minuti di gara, che un cavallo di razza come lui avrebbe potuto calibrare meglio.
CAMORANESI 5 - Inutili le raccomandazioni che gli scivolano addosso come acqua fresca. Le solite intemperanze che lo rendono inaffidabile. Lippi lo inserisce per equilibrare la squadra e lui si fa ammonire a tempo di record per un’entrataccia su un avversario. Un neo, il suo atteggiamento indisponente, persino in una serata di festa. Nessun valore aggiunto con il suo ingresso.
IAQUINTA 7 - Lucido. Concentrato. Implacabile. Si avventa cinicamente sulla palla infaustamente toccata da Kuffour e punta la porta infilando il portiere in uscita. Peccato per quel giallo ingenuo davvero evitabile.
DEL PIERO sv – Poco più di dieci minuti per Pinturicchio che non ha occasione di sfoggiare neanche le briciole del suo repertorio.
PANTSIL 6,5 – Il migliore dei suoi, l’unico che ha creato grattacapi costanti al suo diretto controllore, Grosso. Le palle più insidiose che arrivano in area partono dai suoi cross. Totti ne assaggia la veemenza.
KUFFOUR 4 – Il suo mondiale comincia sotto una cattiva stella. Non fa danni su Toni e Giardino più per demerito degli attaccanti azzurri, ma con un passaggio sciagurato regala a Iaquinta la palla del 2-0. Il suo avvilimento commuove.