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Cazzola: «Dal Motorshow un sostegno al mercato dell'auto»
di Pino Fondati

Alfredo Cazzola, presidente e amministratore delegato di Promotor International (Imagoeconomica/Oliverio)Alfredo Cazzola, presidente e amministratore delegato di Promotor International, qual è il contesto di mercato in cui si apre la 31. edizione del Motor Show?

Negli ultimi dieci, il mercato italiano dell’auto è stato abbastanza stabile, nonostante le difficoltà di alcuni grandi gruppi. Con 2,3 milioni di immatricolazioni nel 2005 (appunto, un dato sostanzialmente stabile da un decennio), l’Italia occupa la terza posizione in Europa, la sesta nel mondo, confermandosi un mercato strategico; un dato che dovrebbe confermarsi anche nell’anno in corso. Il giro d’affari supera i 55 miliardi di euro, gli occupati nel settore sono circa 400 mila. La tendenza più macroscopica è quella che vede i consumatori finali trarre vantaggio da un quadro in cui la competizione mondiale si è fatta più serrata, e i margini delle case produttrici si sono progressivamente ridotti.

Quali sono le novità della prossima edizione del Motor Show?
Ci saranno ben 114 anteprime di prodotto, di cui 14 mondiali e 12 europee. Un numero di anteprime mondiali superiore all’edizione 2005, che porteranno a Bologna molti top manager delle case automobilistiche internazionali. Voglio sottolineare che il Motor Show vedrà la presenza delle case automobilistiche che coprono più del 99% delle quote di mercato. Prevediamo un flusso di 35 mila operatori, abbiamo organizzato convegni sulla mobilità, sul tema dello stile italiano nel mondo, sull’innovazione e sulla tecnologia, apriremo due giorni in più al pubblico “normale” rispetto alle altre edizioni, i visitatori potranno vedere coi propri occhi una schiera unica di modelli storici della Formula Uno, ci sarà una quantità consistente di eventi agonistici e di test drive nella “Shell Arena” con la partecipazione di 270 piloti professionisti di Formula Uno, di rally, di Formula 3000, e altro ancora.
Dal punto di vista strutturale-logistico, continua l’opera di ammodernamento del quartiere fieristico bolognese con la ristrutturazione di due padiglioni e l’intera copertura dei collegamenti tra le aree, che consentiranno ai visitatori di stare sempre al coperto. Inoltre, grazie alla collaborazione di Società Autostradale, lo svincolo autostradale Bologna Fiera è stato attrezzato per consentire un migliore flusso del traffico.

La manifestazione approfondisce il suo carattere internazionale..
La consacrazione come evento internazionale di grande rilievo è confermata dall’inserimento della manifestazione nel calendario dell’Oica (Organisation internazionale des construncteurs d’automobiles) che raggruppa i principali saloni dell’auto a livello mondiale, i quali in pratica dettano il calendario delle manifestazioni fieristiche del settore, decidendo date e luoghi di lancio dei nuovi modelli.
Alla 31 edizione del Motor Show non ci saranno solo espositori e operatori provenienti da tutto il mondo, ma anche “special guest” del mondo della stampa e delle televisioni provenienti dall’area “Bric” (Brasile, Russia, India e Cina), come dire il 40% della popolazione mondiale, un’area che sta mettendo sotto pressione l’impegno delle case produttrici nel campo della produzione e della commercializzazione.

Non pensa a edizioni del Motor Show in uno o più di questi paesi?
Ci abbiamo pensato, e siamo giunti alla conclusione che è più facile a dirsi che a farsi. C’è innanzitutto un problema di “calendarizzazione”, che nei fatti rende la cosa molto complessa. E poi resta il problema su chi fa che cosa.

Cosa rende diverso il Motor Show rispetto agli altri Saloni di Parigi, Francoforte, Ginevra, tanto per ricordare quelli più blasonati?
Le altre manifestazioni si fanno solo guardare. Sono mera rappresentazione, creando con il consumatore un rapporto passivo. Al contrario, il Motor Show cerca costantemente un coinvolgimento diretto del consumatore finale e del visitatore attraverso numerose iniziative. Penso alle iniziative coi piloti, con le case produttrici, i test drive sulle dieci aree esterne (quest’anno una in più rispetto alla scorsa edizione) che danno la possibilità al visitatore di salire sulle vetture, e in alcuni casi di guidare personalmente, su percorsi appositamente approntati.

Il design, non solo nell’auto, ha assunto un ruolo sempre più importante..
Proprio così. Il design è molto importante soprattutto per il nostro paese, per il made in Italy. In campo motoristico, l’Italia ha espresso e continua ad esprimere designer di grande valore. Oggi più che mai esso è il condensato non solo di percezioni ed emozioni, ma anche di nuove tecnologie e di nuovi materiali. Al design, il Motor Show dedica un’area giunta ormai alla terza edizione, “L’auto che verrà”, in collaborazione con il Gruppo Carrozzieri Anfia. L’area sarà il regno delle concept car: prototipi che escono dalla matita dei più noti progettisti italiani, spesso anticipando modelli che poi diventeranno protagonisti del mercato. Un mondo di innovazione e tecnica che sta prendendo sempre più spazio nel settore dell'automobile, capace di creare forti legami tra il mondo della ricerca e il comparto industriale.

Per quanto riguarda invece l’impatto ambientale?
Molte case nei propri stand presentano i loro modelli, compresi quelli futuribili a idrogeno. Un’area all’interno dello spazio dedicato al business-to-business ospita una panoramica esemplare della produzione a basso impatto ambientale.

Lei rilevò nel 1980 il “saloncino” dell’auto sportiva di Bologna, che chiamerà Motor Show e che diventerà nel corso degli anni uno dei saloni internazionali più importanti. Quali a suo parere i momenti emblematici del passato e del presente?
Nel 1981, nel corso della nostra manifestazione fu presentata la Fiat Uno, che segnò il rilancio dell’industria automobilistica italiana. A distanza di 26 anni, siamo di nuovo in presenza di un grande rilancio della nostra industria, in un contesto che ha visto nel tempo una riduzione drastica dei grandi gruppi. Negli anni Ottanta, inoltre, non erano ancora presenti i grandi marchi asiatici; oggi, i produttori cinesi, giapponesi, indiani sono espositori abituali del Motor Show.



 

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