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Bersani: «pacchetto energia» e nuove liberalizzazioni | ||
di Piero Fornara | ||
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SANTA MARGHERITA LIGURE - Sono in arrivo nuovi strumenti di politica industriale: lo ha annunciato venerdì pomeriggio il ministro per lo Sviluppo economico Pierluigi Bersani davanti ai Giovani Imprenditori. Bersani, accolto da un applauso al suo arrivo a Santa Margherita Ligure, dopo l’approvazione in mattinata da parte del Consiglio dei ministri del «pacchetto energia», ha subito detto scherzosamente di «considerare risolto il problema se il rappresentante del Governo Prodi sarebbe stato accolto bene oppure no» (guadagnandosi così un secondo battimani). Nelle ultime settimane c’erano stati infatti, prima, lo show pre-elettorale dell’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi al convegno di Vicenza, poi i calorosi applausi a Gianni Letta all’assemblea annuale di Confindustria e, da ultimo, la contestazione al segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani (quindi implicitamente filo-governativo per una platea di industriali) a Varese. «Pensiamo a una ridefinizione generale degli strumenti di politica industriale, guardando alle esperienze europee di Francia e Germania, ma con un occhio particolare alla situazione italiana», ha spiegato Bersani, sottolineando che anche «l'opportunità per una grande discussione da fare soprattutto con i Giovani Imprenditori, perché dobbiamo guardare al futuro». Inoltre «ci sarà qualcosa anche sul tema delle liberalizzazioni, ma non dico di più, perché ho imparato che se si fanno non si dicono, se si dicono non si fanno». Crescita e risanamento. Nei primi cento giorni, fra Dpef e Finanziaria, intendiamo «mettere insieme crescita, risanamento ed equilibrio sociale». Ma «il risanamento - ha aggiunto il ministro - non si fa senza pagare qualche prezzo. Un buon risanamento però aiuta già a crescere». E qui ha voluto precisare di non voler buttare «altra polvere sotto il tappeto», perché tra le eredità del nuovo Governo «c’è anche l’obbligo di restituire con gli interessi all’Enel gli oneri legati agli obblighi di monopolio (cosidetti “stranded cost”)». Quando parliamo di imposte e tasse, «occorre ragionare anche sugli effetti dei provvedimenti: l’effetto provocato dall’abolizione della tassa sui brevetti farebbe cadere la barba a Leonardo» ha osservato sorridendo Bersani, richiamandosi all’Uomo leonardesco, preso come simbolo del convegno dei Giovani Imprenditori di quest’anno. Entrando nel dettaglio gli obiettivi del «pacchetto energia», il ministro ha detto che si vuole completare il processo di liberalizzazione del mercato, aumentare la concorrenza e, in prospettiva, ridurre i prezzi per famiglie e imprese; garantire maggiore sicurezza sul fronte dell'approvvigionamento; rilanciare il risparmio, l'efficienza e le fonti di energia rinnovabili; sterilizzare l'incidenza dell'Iva sulla fiscalità energetica; e ancora, favorire l'insediamento sul territorio di infrastrutture energetiche e, infine, ridefinire i poteri dell'Authority di settore. Il «pacchetto», aveva già spiegato Bersani a margine del Consiglio dei ministri, «ha alcuni effetti immediati e contiene un'apertura a nuovi campi e nuovi settori economici come quelli del risparmio e dell'efficienza energetica. Questo intervento sostiene in modo particolare la politica delle fonti rinnovabili, si occupa di infrastrutture per l'energia e indica anche un'attenzione ai consumatori». In pratica, si instaura un meccanismo di accisa mobile che consente di variare le aliquote delle accise sugli oli minerali in aumento o in diminuzione, in modo da compensare la conseguente incidenza dell'Iva sugli oli minerali. Sul pacchetto Bersani «ci sembra positiva l'idea di dare incentivi alle popolazioni che ospitano infrastrutture che riguardano l'energia», ha commentato Emma Marcegaglia, vicepresidente di Confindustria con delega all'energia, parlando prima dell'inizio dell'assemblea provinciale annuale degli industriali di Livorno. A margine del convegno dei Giovani Imprenditori, la cui prima giornata è coincisa con l’apertura dei Mondiali di calcio in Germania, il ministro per lo Sviluppo economico ha fatto anche una battuta sul tema: «Magari bastasse Cannavaro!...», commentando un articolo di un giornale internazionale, secondo cui la ripresa economia in Italia comincerebbe se vincesse i Mondiali. 10 giugno 2006 | ||
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