Contro le compagnie aeree
Il 24 settembre è fissata la prima udienza della causa che vede le famiglie di 41 vittime dell'11 settembre contro la American e United Airlines e le autorità aeroportuali degli stati di New York e New Jersey. Il governo americano, dopo la strage, aveva stanziato circa 6 miliardi di dollari per risarcire le famiglie delle vittime anche per evitare che le cause miliardarie facessero fallire le compagnie aeree.
Ma alcuni non accettarono gli indennizzi, ritenendo poco equo il modo in cui erano stati calcolati. Washington versò alle famiglie di 2880 vittime in media 2 milioni di dollari ciascuno (da un minimo di 250000 $ a un massimo di 7,1 milioni). Ma è il come queste soglie furono decise che convinse molti a fare causa. I rimborsi furono calcolati in base all'età, a quanto la persona guadagnava e se avesse o meno una famiglia, un'azienda o dei dipendenti.
Inizialmente furono 95 le cause di questo tipo presentate al tribunale di Manhattan. Di queste una fu archiviata e 53 arrivarono a una conciliazione stragiudiziale.
Contro la famiglia Bin Laden
La famiglia dello sceicco del terrore, uno dei maggiori gruppi finanziari dell'Arabia Saudita, è stata chiamata in causa da un gruppo di sopravvissuti alla strage, familiari delle vittime e compagnie di assicurazione. Il Bin Laden Group, e in particolare il suo presidente Bakr Bin Laden, fratello di Osama, è accusato, insieme a diverse banche, individui ed enti in tutto il mondo di aver finanziato al Qaeda prima dell'11 settembre. Il gruppo ha sempre negato e recentemente ha fatto sapere alla Corte Federale che si occupa del caso di aver tagliato ogni legame con Osama dal 1993. In quell'anno sostengono di averlo espulso dalla società.
Nel 1994 poi il governo saudita ha revocato la cittadinanza al leader di Al Qaeda congelando i suoi asset (il 2% del Bin Laden Group). Sulla sorte di queste quote però, le posizioni non concordano. Secondo la famiglia, Osama non ricevette alcun indennizzo e le azioni, d'accordo con le autorità saudite, furono dirottate verso un fondo all'estero non controllato dal leader di Al Qaeda. Secondo la Commissione sull'11 settembre invece, sarebbero passate al governo sudanese nel 1996. E sulla rete di sponsor, oltre che sui percorsi della sua fortuna personale, che si cerca di fare chiarezza.