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L'Etf conviene davvero
di Andrea Curiat
Gli Etf obbligazionari presentano costi di gestione inferiori rispetto ai fondi, ma non sono privi di rischi. In particolare, le performance possono deludere nel caso di un eventuale rialzo dei tassi d'interesse. «È un concetto sul quale bisogna insistere, poiché gli investitori privati non ne sono ancora sufficientemente edotti»: è quanto afferma Marcello Chelli, responsabile degli Etf di Lyxor Am (Société Générale ). Secondo Chelli, rischi del genere diventano tanto più evidenti «nei periodi in cui la Banca Centrale Europea adotta una politica di aumento dei tassi, come è accaduto di recente con il rialzo dal 2 al 4 per cento circa». Simili misure hanno un impatto negativo sul comparto obbligazionario e, di riflesso, sugli Etf ad esso indicizzati. «Alla luce di queste considerazioni – spiega il responsabile Lyxor – gli Etf obbligazionari non sono strumenti che si possano definire positivi o negativi di per sé: dipende dall'asset location degli investitori, dalla loro strategia di breve o lungo periodo, e dalla propensione a scegliere l'obbligazionario piuttosto che l'azionario».
Presa coscienza che non si tratta di investimenti a rischio zero, resta il fatto che questa categoria di organismi d'investimento collettivo del risparmio (Oicr) presenta numerosi punti a favore rispetto ai fondi dedicati a titoli di stato e corporate bond. Come rileva Francesca Guagnini, direttrice dell'Institutional Business Italy di Barclays Global Investors: «Gli Etf obbligazionari danno agli investitori la possibilità di avere accesso a un determinato indice a un costo generalmente minore rispetto a quello di un fondo comune e con maggiore facilità di negoziazione (anche intra-day)». Per non parlare degli altri vantaggi: «trasparenza negli investimenti sottostanti, completa visibilità dei prezzi durante l'orario di negoziazione, semplicità nella trattazione, buona liquidità, costi di gestione ridotti». Il tutto, ovviamente, tenendo sempre in considerazione «il rischio della performance dell'indice sottostante e anche il rischio di cambio, nel caso in cui l'indice sottostante sia denominato in valuta diversa dal fondo». La conclusione di Francesca Guagnini è ottimistica: «il mercato degli Etf obbligazionari continuerà a crescere in futuro». E, infatti, tanto iShares quanto Lyxor Am stanno per lanciare sul mercato nuovi Oicr di questo tipo.

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