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22 febbraio 2007

Il Fisco locale cerca correzioni

di Valentina Melis e Gianni Trovati

Il caso addizionali approda in Parlamento,impegnando il Governo nelle risposte al question time di ieri in Aula e in commissione Finanze alla Camera.
Al centro del dibattito le questioni legate alle anomalie del prelievo per chi ha carichi familiari (si veda «Il Sole24 Ore» del 19 e del 20 febbraio)e la riduzione dei trasferimenti agli enti in seguito all'aumento di gettito locale legato alla sostituzione delle deduzioni dall'imponibile con le detrazioni.
Il dibattito ha riguardato anche i meccanismi del prelievo, che rischiano di complicare il compito di contribuenti e sostituti d'imposta.
Rispondendo in Aula all'interrogazione di Gianluca Galletti (Udc), il ministro delle Politiche per la famiglia Rosy Bindi ha ribadito la posizione del Governo, sottolineando che «l'abbandono delle deduzioni aumenta ovviamente l'imponibile, ma grazie alla rimodulazione degli assegni familiari ci sono vantaggi, a 40mila euro di reddito, per il 65%delle famiglie con un figlio e per il 67% di quelle con due figli».
Una novità emersa ieri è che al ministero dell'Economia sono al lavoro tavoli tecnici per ridurre l'impatto del taglio ai trasferimenti per gli enti locali, che secondo la Finanziaria (comma 10 della legge 296/ 2006)devono essere equivalenti al maggior gettito derivante dall'abolizione delle deduzioni. Lo ha detto il sottosegretario all'Economia Mario Lettieri: rispondendo in commissione a un gruppo di deputati dell'Ulivo,che hanno chiestodi prevedere che il maggior gettito rimanga nelle casse dei Comuni per «minimizzare l'incremento delle aliquote delle addizionali», Lettieri ha spiegato che «sono in corso riunioni» per risolvere il problema.
Resta ancora in attesa di chiarimenti, invece, il tema della possibilità per i Comuni di introdurre aliquote progressive (si veda «Il Sole24 Ore» di ieri).Le aliquote differenziate (scelte per ora da due Comuni) hanno trovato spazio negli elenchi ufficiali.Dal ministero, però, fanno sapere che la pubblicazione (sul sito www.finanze.
it) è un atto dovuto, ma non garantisce la legittimità di scelte di questo tipo.Tutto ruota attorno al fatto che il comma 142 della Finanziaria parla di«aliquota »al singolare,e prevede la possibilità per i Comuni di introdurre una soglia di esenzione«in ragione del possesso di specifici requisiti reddituali».Ma non esclude l'ipotesi che le aliquote siano più di una,come accade per le Regioni. Una lettura, quest'ultima, che il Governo vorrebbe evitare, preoccupato che un'eventuale proliferazione locale dei livelli di prelievo trasformi in un rompicapo il lavoro dei sostituti d'imposta.
Emerge infine un'anomalia legata alla rimodulazione degli assegni familiari per i nuclei che hanno al proprio interno persone disabili, segnalata dal portale www. disabili.com. L'aggiornamento degli importi previsto dalla Finanziaria ha riguardato infatti le tabelle Inps 11 (famiglia con entrambi i genitori senza componenti disabili) e 12 (famiglie con un solo genitore senza componenti disabili), ma non quelle dalla 13 alla 19 (altre tipologie di nuclei con figli,tra cui gli inabili maggiorenni).In quest'ultimo caso, l'importo dell'assegno è stato rivalutato meno degli altri, determinando un notevole svantaggio per le famiglie che hanno figli disabili.

Rispondendo al question time, il ministro Rosy Bindi ieri in Parlamento ha detto che «sulle addizionali Il Sole24 Ore è caduto in un grave equivoco, tanto grave da essere costretto per ben due giorni a smentire. L'equivoco— ha aggiunto nasce dal fatto che i calcoli del giornale non hanno considerato gli assegni familiari, che a 40mila euro di reddito generano risparmi per il 67%delle famiglie con due figli».
Tuttavia «Il Sole24 Ore» non ha smentito, né è stato smentito. Le nostre analisi hanno semplicemente mostrato che l'abbandono delle deduzioni aumenta l'imponibile e cancella le differenze di prelievo locale fra chi ha familiari a carico e chi non ne ha. E che il nuovo sistema diminuisce (e a volte annulla) i risparmi fiscali previsti dalla Finanziaria, anche con l'intervento degli assegni familiari. Che infatti sono stati inseriti nei nostri calcoli, sia sul giornale del 12 febbraio sia su quello del 20. Le percentuali di famiglie che (comunque) risparmiano, riferita dal ministro in Parlamento,non è invece mai stata oggetto delle nostre analisi. (G.Tr.)



 

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