12 aprile 2007

Uno steward ogni 250 spettatori per garantire la sicurezza negli stadi

di Nicoletta Cottone

Dal prossimo campionato ci saranno gli steward a vigilare sulla sicurezza all’interno degli stadi: uno ogni 250 spettatori. Al Viminale è stato firmato il protocollo d’intesa che affida agli steward, con una formazione ad hoc, la vigilanza sulla sicurezza negli stadi, lasciando alle forze di polizia il compito di occuparsi di ciò che accade fuori dagli impianti. Il protocollo, siglato dal ministro dell'Interno Giuliano Amato, dal presidente del Coni Giovanni Petrucci e dal presidente della Federcalcio Giancarlo Abete, vuole essere un primo passo per riportare serenità all’interno del mondo dello sport. «Apprezziamo molto il modello inglese - sottolinea Amato - e stiamo andando in quella direzione. Certo, gli inglesi hanno un deterrente maggiore, vale a dire la possibilità del giudizio immediato nei confronti del tifoso che trasgredisce le regole. Se la polizia ferma qualcuno e dopo qualche giorno questi torna in libertà, magari solo con a carico il Daspo, molte delle misure adottate diventano inutili». Il presidente di Federcalcio Giancarlo Abete ha sottolineato come «la lotta alla violenza sarà uno degli assi portanti che il calcio italiano avrà nei prossimi anni».
Il Coni, spiega il presidente del Coni Petrucci, metterà a disposizione gli impianti dell'Acqua Acetosa per la formazione di circa 70-75 capi steward con un impegno economico di 150 mila euro. Il primo corso si svolgerà dall'11 al 16 giugno, a spese del Coni. «Rispettiamo l'impegno preso subito dopo la tragica morte di Filippo Raciti - dice Petrucci - e speriamo di poter importare questo modello anche negli altri sport di massa come il basket o la pallavolo». Abete ha ribadito che «la Federazione si impegnerà a condividere e a dare seguito a questa iniziativa, che va anche nella direzione di una assunzione di responsabilità in una diversa gestione degli stadi».
Il ministro Amato ha messo in rilievo come dopo la morte di Filippo Raciti ci sono stati notevoli miglioramenti nei numeri che sintetizzano gli episodi di violenza negli stadi. Esaminando i dati degli incontri di calcio dal 10 febbraio al 6 aprile 2007 comparati con lo stesso periodo del precedente campionato, si scopre, infatti, che gli incontri con feriti sono passati da 37 a 6 (-83,7%); i feriti tra le forze dell'ordine da 58 a 4 (-93%), quelli tra i civili da 24 a 7 (-70,8%). In discesa anche i dati sugli arrestati, che scendono da 47 a 18 (-61,7%) e sui denunciati da 154 a 52 (-66,2%). Dati che, secondo Amato, «restituiscono al calcio l'immagine di sport e non di violenza».

Invia una emailnicoletta.cottone@ilsole24ore.com