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«Sarko» e «Sègo» alla sfida del 6 maggio
di Piero Fornara

Una partita a due. Già poco dopo le ore 20 di domenica 22 aprile le proiezioni di tutti gli istituti di sondaggio hanno indicato in Nicolas Sarkozy e Ségolène Royal i due sfidanti per il secondo turno delle elezioni presidenziali francesi il 6 maggio. I siti Internet belgi e della svizzera romanda erano stati presi d'assalto dal tardo pomeriggio a caccia dei primi risultati delle elezioni: i media internazionali - a differenza di quelli francesi - potevano infatti pubblicare i risultati degli exit-poll prima della chiusura dei seggi a Parigi e nelle maggiori città.

Il leader del centro-destra Sarkozy ha avuto il 31,11% delle preferenze, mentre la socialista Royal si posiziona al 25,84 per cento. Terzo è il centrista François Bayrou che ottiene il 18,55% dei voti, mentre il veterano dell'estrema destra Jean-Marie Le Pen - che nel 2002 arrivò clamorosamente al ballottaggio contro Jacques Chirac, scalzando dal secondo posto il socialista Lionel Jospin - questa volta si è fermato all'10,51 per cento. Nessuno degli altri otto candidati per l'Eliseo ha raggiunto la soglia del 5 per cento. Fra i "nani" politici è in testa il giovane postino Olivier Besancenot, della Lega comunista rivoluzionaria, con una cifra che supera il 4 per cento; gli altri candidati dell'estrema sinistra ottengono punteggi più bassi: la Verde Dominique Voynet ha appena l'1,5%; Arlette Laguiller, la storica leader di Lotta operaia, per la quale è l'ultima elezione, prende l'1,3 (tutt'e due hanno già detto che il 6 maggio voteranno per Ségolène Royal). Anche il no-global José Bové ottiene l'1,3 per cento. A destra, il candidato della destra nazionalista "vandeana" Philippe de Villiers il 2,24 per cento.

Nel primo turno delle presidenziali francesi si è registrato il tasso di astensionismo più basso di tutte le elezioni della Quinta Repubblica: è quanto emerge da una proiezione dell'istituto Tns-Sofres. L'affluenza alle urne è stata dell'84,6 per cento. Si calcola che a disertare le urne sia stato il soltanto il 14,4% degli aventi diritto, 14 punti in meno rispetto al primo turno delle presidenziali del 2002 e 16 punti in meno rispetto al referendum sul Trattato costituzionale europeo del 2005.

Verso il ballottaggio. Mezz'ora dopo la chiusura delle urne Nicolas Sarkozy, il candidato conservatore che ha ottenuto il maggior numero di voti, ha reso omaggio alla sua avversaria socialista Ségolène Royal, contro la quale andrà al ballottaggio il 6 maggio: «Con Royal dobbiamo dare vita a un dibattito degno» della fiducia che i francesi ci hanno accordato recandosi in massa alle urne. François Hollande, il segretario del Partito socialista, ha lanciato un appello per un «raggruppamento molto largo attorno a Ségolène». Hollande ha detto che la Royal «ha raccolto molto più ampiamente che nel solo Partito socialista e molti elettori di sinistra che potevano avere un'altra cultura l'hanno votata già nel primo turno per consentirle di essere in una dinamica in grado di arrivare al successo». Hollande, che è anche compagno nella vita della candidata socialista, ha chiesto a tutti quelli che «non hanno votato per il rappresentante della maggioranza uscente di ritrovarsi insieme per il cambiamento e sulle scelte di Ségolène».

Il leader centrista François Bayrou, piazzatosi terzo uomo al primo turno delle elezioni francesi per ora non ha dato indicazioni di voto per il ballottaggio: «Tutte le decisioni che prenderemo nei prossimi giorni dovranno tener conto che la nuova politica è nata in Francia; c'è un centro forte, ampio», stanco della «guerra dei due campi», ha affermato Bayrou. Il candidato dell'estrema destra francese,Jean-Marie le Pen darà la sua consegna di voto il 1° maggio, cinque giorni prima del secondo appuntamento elettorale per l'Eliseo.



 
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