Speciali in evidenza
Speciale Smau
Speciale ambiente
Speciale scuola
Speciale Auto
Un anno di rincari
Speciale mutui
Voli low cost
Speciale ETF
Studi di settore
Risparmio energetico
Auto & fisco
Navigatori GPS
Musica Mp3
Guida alle facoltà
Come risparmiare
XV Legislatura
shopping 24

Servizi

Il Sole Mobile

Servizi Ricerca

Attualità ed Esteri

ARCHIVIO »

22 aprile 2007

Finisce l'era Chirac: la nuova linea Maginot

di Silvio Fagiolo

Dal 1981, l'anno dell'ascesa di Mitterrand,mai tanto interesse era stato destato nel mondo da una campagna elettorale francese, nonostante i temi di politica estera vi abbiano tenuto spazi marginali. Alle urne si reca una Francia che la troppo lunga stagione di Chirac lascia come trincerata dietro una propria illusoria linea Maginot a salvaguardia dalla globalizzazione, esposta alle tentazioni del rifiuto, come nel caso della Costituzione europea.

Una Francia esposta alla paura del nuovo, alla sfiducia nelle proprie potenzialità laddove l'Europa è l'unica piattaforma possibile di ogni residua grandezza. Ma al di là delle differenze tra i maggiori candidati all'Eliseo, una nuova generazione subentra alla leadership di Chirac, ricca quest'ultima più della forma che della sostanza del gollismo. Certo del Generale il Presidente uscente non ha riproposto il carisma superbo e barocco, il patriottismo di natura fideistica, il carattere intransigente fino alla irrazionalità, la cultura che sapeva dare un senso a eleganza e dirittura morale, altrimenti sterili e aride.
Sarà nelle relazioni internazionali che si misurerà con immediatezza il recupero del protagonismo francese. Solo la partecipazione piena della Francia consentirà infatti di ripristinare l'equilibrio infrantosi con la guerra irachena. Un equilibrio che aveva sempre ruotatoattorno a meccanismi di compensazione interni all'asse tra Parigi e Berlino. Nel rapporto euroatlantico la Francia ha rappresentato il polo dell'autonomia europea, mentre la Germania è stata, anche dopo la caduta del muro, il necessario contrappeso atlantico. Era stata la Germania di Shröder ancor più della Francia di Chirac, venendo meno al proprio ruolo a porre a rischio la compensazione trala vocazione autonoma dell'Europa e la lealtà verso i valori della comunità occidentale.
L'equilibrio ha cominciato a ricomporsi con l'arrivo di Angela Merkel, che ha recuperato il dialogo con gli Stati Uniti. Ma solo una rinnovata leadership francese può ripristinare l'altrettanto necessario profilo europeo. Nella tenzone elettorale le indicazioni di politica estera sono state scarne e generiche, ma la cultura che sorregge i tre maggiori candidati all'Eliseo lascia almeno sperare in una ripresa del grande disegno interrottosi con il rigetto parziale della Costituzione. Il binomio carolingio non ha il peso di ieri, in una Unione più vasta, ma solo la Francia sarebbe in grado di ricondurre le ambizioni tedesche nel solco della tradizione renana se la Merkel, così attenta agli umori oltre la Manica o a Varsavia, si mostrasse troppo arrendevole alle ragioni degli euroscettici.
In fondo l'Europa attuale assomiglia più a quella dall'Atlantico agliUrali immaginata da de Gaulle che a quella occidentale concepita dai federalisti, per di più oggi liberata da quegli steccati ideologici che il Generale considerava evanescenti sovrastrutture, come giudicava provvisoria la Germania divisa. Maa questa meta si è giunti attraverso una strada diversa da quella che de Gaulle avrebbe desiderato: con la caduta di ogni illusione dell'Europa come terza forza e l'avvento invece dell'egemonia americana. Anche per questo il culto del Generale si perpetua ma la politica francese esce forse definitivamente dal suo cono d'ombra.
Da una Francia rinnovata potrà venire un triplice impulso. In primo luogo la riaffermazione del primato della politica estera europea, che trovi anche nella Costituzione riveduta le sue premesse istituzionali. Nessuno dei candidati trascura di evocare la necessità dello Stato, come sostanza permanente della nazione, a fronte della precarietà di strutture ideologiche del tutto effimere e come strumento per perseguire gli schemi geopolitici classici.
Ma una filosofia fondata sulla centralità della nazione e su una concezione della storia, della cultura che da essa discendono e tuttavia capace di coniugarsi con la ricerca di una soggettività più vasta, quella europea, potrebbe trovare proprio nella Francia il suo terreno di elezione. La Francia potrebbe rivalutare il ruolo dell'Unione come risorsa identitaria, una identità in nome della quale aveva a suo tempo giudicato severamente l'ingresso al suo interno del cavallo di Troia inglese e oggi altrettanto severamente giudica l'adesione della Turchia.Purché Parigi abbandoni l'illusione, che era stata ancora di Chirac, che si possa essere forti da soli: mobilitare gli alleati senza consultarli; interloquire alla pari con l'unica superpotenza senza adeguate strutture europee alle proprie spalle.
Risale a de Gaulle, in secondo luogo, il principio secondo il quale l'Europa non potrebbe divenire soggetto internazionale senza contrapporsi al suo principale alleato, gli Stati Uniti. L'arma nucleare, il rifiuto della Gran Bretagna,l'uscita dalla Nato sottintendevano tale concezione, per cui tanto più nobile ed esaltante è l'impresa quanto più grande è l'avversario.Nessuno dei tre candidati maggiori nutre sentimenti antiamericani, il cui accantonamento sarebbe comunque reso piu facile da futuri interlocutori a Washington meno imperiosi e arroganti.
Infine, pur nelle diverse posizioni delle singole forze politiche in materia sociale o sul rapporto tra stabilità e crescita, per ogni Presidente francese la modernizzazione passa necessariamente attraverso i grandi progetti, dall'Airbus a Galileo, nei quali lo Stato si impone con naturalezza come complementare rispetto alla logica del mercato ma la dimensione europea appare indispensabile. È attraverso questipercorsi, non scontati ma possibili, propiziati da una nuova leadership francese, che passa il rilancio dell'Europa.



 
Le Top News del Sole 24 ORE sul telefonino TOP al 48224

Suggerimenti

>Info quotazioni

A richiesta, via sms, la quotazione istantanea e in tempo reale del titolo che ti interessa

>Flash news

Scarica il programma gratuito, e ricevi sul tuo desktop le ultimissime notizie di economia e finanza

News