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Il posto dei libri nell'era di Internet / A colloquio con Giuseppe Laterza
di Piero Fornara |
Giuseppe Laterza ha alle spalle una casa editrice con più di un secolo di tradizione e nel 2006 ha lanciato con «Il Sole 24 Ore» l'iniziativa del Festival dell'Economia. «Dopo lo straordinario successo della prima edizione, quest'anno la prima sfida era di tenere un programma di alto livello e io credo che nella qualità e diversità dei relatori coinvolti la sfida sia stata vinta: ora vedremo quale sarà il giudizio del pubblico» ci spiega nel suo colloquiare affabile alla vigilia della kermesse di Trento 2007.
Formula originale. Quest'anno, accanto al programma centrale, il Festival prevede anche un "programma partecipato" proposto dalle case editrici per la presentazione dei libri e dei loro autori. Ma se da una una parte non si vuole "invadere il campo" con il Salone del libro di Torino, dall'altra è necessario mantenere al Festiva dell'economia una sua specificità rispetto al Forum Economia e Società organizzato nelle scorse settimane a Milano dalla Bocconi e dal Corriere della Sera. Giriamo la domanda a Giuseppe Laterza, che non si mostra preoccupato: «A Trento non abbiamo un problema di concorrenza, la nostra formula – prima nel suo genere – rimane l'unica sul campo».
Capitale umano, capitale sociale. È questo il tema conduttore del Festival 2007. Ma anche l'Ocse, inaugurando una nuova collana di saggi «Oecd Insights», ha dedicato il suo primo volume al capitale umano (Brian Keeley, «Human Capital-How what you know shapes your life»). Quarant'anni dopo la «Lettera a una professoressa» di don Milani dobbiamo tornare alla sua definizione: «Perché è solo la lingua che fa eguali... Che sia ricco o povero importa meno»?
«Credo che nel titolo di questa seconda edizione del Festival – prosegue Giuseppe Laterza – sia contenuto un messaggio importante:il destino di ciascuno di noi è legato a due fattori tra loro intrecciati:la formazione individuale e le relazioni sociali. Pensare a un percorso di carriera e di apprendimento fuori da una dimensione sociale ha poco senso. Occorre impegnarsi (anche) per una ‘buona società" se vogliamo che la nostra vita (anche) individuale sia buona!
I libri al tempo di Internet. C'è ancora spazio per i buoni consigli del libraio oppure per l'acquisto tutti dovranno passare da un operatore seduto davanti a un video di un mega-store? «Nonostante la forte crescita delle vendite di libri su internet – risponde Laterza – il ruolo del libraio nel rapporto personalizzato con il cliente, resta insostituibile.Almeno per un mercato plurale, in cui ci sia ancora spazio per tanti diversi libri e non solo per un manipolo di bestseller…
Diverse sono le novità librarie che si presentano in questi giorni a Trento nell'ambito del "programma partecipato" che quest'anno si affianca al programma principale del Festival. Ecco alcune proposte:
Giovedì 31 maggio (ore 15, Biblioteca comunale)
Riccardo Viale, «Le nuove economie» (edizioni del Sole 24 Ore)
Dall'economia evolutiva a quella cognitiva: oltre i fallimenti della teoria noeclassica. L'economia che leggiamo nei giornali o che studiamo a scuola sembra più un atto di fede che una disciplina scientifica. Riviste specializzate e autorevoli commentatori deplorano quanto poco attendibili siano le previsioni fatte da note società di consulenza o istituzioni finanziarie internazionali. Questo libro raccoglie contributi di alcuni fra i più innovativi studiosi di fenomeni economici, aprendo per il lettore una nuova prospettiva sull'evoluzione di questa disciplina.
Venerdì 1° giugno (ore 15, Biblioteca comunale)
Roberto Cartocci, «Mappe del Tesoro – Atlante del capitale sociale in Italia» (il Mulino)
Le mappe delle 103 province italiane forniscono un quadro della distribuzione del capitale sociale: ne emerge una frattura fondamentale lungo i confini meridionali diToscana, Marche e Umbria, ma anche differenze altrettanto interessanti all'interno delle due grandi ripartizioni. l libro di Cartocci fornisce una rivisitazione aggiornata della famosa ricerca di Robert Putnam (pubblicata nel 1993) sulla «Tradizione civica delle regioni italiane» dove si metteva in luce che le regioni del Sud Italia soffono storicamente di una minore dotazione di capitale sociale e di un deficit di "comunità civica" («civicness») che ne compromette sia la qualità della politica e delle istituzion, sia le opportunità di sviluppo economico.
Sabato 2 giugno (ore 17.30, Biblioteca comunale)
Bruno Tabacci (a cura di Sergio Rizzo), «Intervista su politica e affari» (Laterza)
La spina nel fianco di un politico "eretico" che, per il ruolo ricoperto di presidente della Commissione parlamentare delle Attività produttive, è stato uno dei testimoni più attenti del rapporto fra politica e affari in Italia, un Paese «dove le privatizzazioni hanno favorito la trasformazione di grandi monopoli pubblici in grandi monopoli privati» e dove la politica non sa dare risposte «chiusa in un bipolsarismo muscolare e ideologico, che oppone due schieramenti più litigiosi al loro interno che all'esterno.
Sabato 2 giugno (ore 19, Castello del Buonconsiglio)
Antony Giddens, «L'Europa nell'età globale» (Laterza)
Il modello sociale europeo è in grave difficoltà: l'ultimo libro di Anthony Giddens – già direttore della London School of Economics e ora docente di sociologia al King's College di Camdridge – sostiene che i Paesi che sono riusciti a realizzare riforme significative sono anche più competitivi sul mercato globale e hanno potuto garantire elevati livelli di giustizia sociale. Il futuro dell'Europa – e forse anche la sua sopravvivenza come forza di rilievo – è legato all'allargamento di queste riforme a tutta l'Unione. «Non esiste – scrive ancora Giddens – un rapporto diretto fra un basso livello di tassazione in percentuale del Pil e la crescita economica, molto contano invece l'efficacia delle istitutzioni pubbliche e il tipo di politiche economiche e sociali messe in campo».
30 maggio 2007 |
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