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Il Capitale delle famiglie
di Partha Dasgupta

L'economista indiano Partha Dasgupta, docente a Cambridge, aprirà mercoledì 30 maggio a Trento la seconda edizione del Festival dell'economia, organizzato da Il Sole-24 Ore e Laterza. Anticipiamo qui uno stralcio dal suo saggio «Povertà,ambiente e società», che il Mulino sta per mandare in libreria

Nella sua influente analisi sulle differenze di fertilità tra l'Europa nord-occidentale nel XVII e XVIII secolo da un lato e le moderne società pre-industriali dall'altro, Hajnal nel 1982 formulò la distinzione tra sistemi familiari «nucleari» e «collettivi». Egli osservò che in Europa il matrimonio di regola significava stabilire una nuova famiglia, il che implicava che la coppia doveva avere, grazie al risparmio o a trasferimenti, risorse sufficienti per formare e mantenere una nuova famiglia.

Questo requisito a sua volta portava a matrimoni tardivi e nel contempo implicava che il costo di allevare i figli ricadesse sui genitori. Invero, il tasso di fertilità in Inghilterra era appena intorno a 4 nel 1650-1710, molto prima che le moderne tecniche di pianificazione familiare fossero disponibili, e prima dell'alfabetizzazione delle donne.

Hajnal confrontò questo con il modello asiatico di formazione delle famiglie, da lui concepite come unità collettive comprendenti più di una coppia e i loro bambini. I costi che i genitori devono sostenere nell'allevamento dei figli sono inferiori anche quando tali costi sono ripartiti tra la parentela. Nell'Africa sub-sahariana, l'«affidamento» all'interno della parentela è comune: i bambini non sono allevati solamente dai genitori, ma la responsabilità è diffusa tra il gruppo di consanguinei. L'affidamento nel contesto africano non è un'adozione, non essendo volto a spezzare i legami tra genitori e figli (questo infatti non avviene).

Tale istituzione consente una forma di mutua protezione assicurativa nelle regioni semi-aride e vi sono prove che suggeriscono che l'affidamento permette alle famiglie di stabilizzare nel tempo il loro consumo, dato che le possibilità di risparmiare sono modeste nelle regioni a bassa produttività dell'Africa sub-sahariana. In alcune parti dell'Africa occidentale si è trovato che in ogni periodo fino a metà dei bambini si trova a vivere con i parenti. I nipoti e le nipoti godono degli stessi diritti di ospitalità e ricevono la stessa assistenza della progenie naturale. In un certo senso la responsabilità verso i bambini è vissuta come un impegno comune. Tuttavia, il sistema rende possibili comportamenti opportunistici nel caso in cui avere figli permette ai genitori di trarre vantaggi maggiori dei costi. In tal caso, i genitori, considerati come un gruppo omogeneo, avrebbero un incentivo a generare un numero eccessivo di bambini.

In relazione a questa situazione vi è un fenomeno osservato da Guyer in un'area Yaruba della Nigera. In una situazione economica deteriorata, alcune donne partoriscono figli con padri diversi in modo da creare immediate relazioni laterali con essi. Una maternità poliandrica permette alle donne di avere accesso a più di una rete di risorse. Nell'Africa sub-sahariana, il possesso comune della terra da parte della struttura sociale legata alla discendenza costituisce un altro incentivo alla procreazione da parte degli uomini. Inoltre, i legami coniugali sono spesso deboli, e quindi i padri non sostengono il costo dell'allevamento dei figli.

Gli antropologi hanno osservato che la cellula della società africana è costituita dalla donna e i suoi bambini, piuttosto che dai genitori con i loro bambini. Spesso non esiste un bilancio comune tra l'uomo e la donna. La discendenza nell'Africa sub-sahariana segue, per la maggior parte, la linea paterna, e la residenza è patrilocale (ma un'eccezione è costituita dalla popolazione Akan del Ghana).

La patrilinearità, i legami coniugali deboli, il possesso comune della terra e un forte sistema di supporto dei bambini basato sulla parentela, considerati congiuntamente, sono una caratteristica generale della regione. In linea di principio essi costituiscono un potente stimolo alla fertilità. A dire il vero, la patrilinearità e la patrilocalità sono caratteristiche anche del sub-continente indiano. Ma i legami coniugali qui sono molto più forti. Inoltre, poiché la terra per usi agricoli non viene mantenuta in comune, un'alta numerosità delle famiglie porta alla frammentazione delle proprietà. Al contrario, le famiglie numerose nell'Africa sub-sahariana sono (o almeno erano fino a tempi recenti) premiate da una maggior porzione di terra di proprietà comune della stirpe o del clan.


30 maggio 2007

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