Occhio alle coperture. È questo il senso dell'appello rivolto dal ministro Tommaso Padoa- Schioppa alla commissione Bilancio di Montecitorio al momento dell'avvio dell'esame della Finanziaria approvata al Senato.
Ricordando la non certo agile introduzione dello stop ai ticket ambulatoriali ( dal costo di oltre 830 milioni) voluta da Palazzo Madama, Padoa-Schioppa sottolinea che, pur essendoci «margini molto limitati, lo spazio per un'operazione di questo genere» da parte della Camera «forse esiste». Ma a una precisa condizione:«Naturalmente –afferma con forza il ministro – c'è l'obbligo della copertura: chi apre la porta è pregato di chiuderla ». In altre parole, per qualsiasi proposta di modifica deve prima esserne verificata la «robustezza tecnica».
Il ministro annuncia che il Governo presenterà solo un numero «limitato di emendamenti», che sarà formalizzato «in blocco » (per evitare l'ingorgo della scorsa Finanziaria). E auspica che pochi si rivelino anche i correttivi dei vari gruppi parlamentari. Anche perché – fa notare il titolare dell'Economia – la Finanziaria è uscita «un po' meno snella» dal Senato (151 articoli contro i 97 originari). In ogni caso – prosegue ilministro –la manovra è rimasta «inalterata nella dimensione» e sono restati «intatti i capisaldi».
Padoa-Schioppa, poi, chiede ai deputati di correggere «un evidente errore» commesso «in Aula al Senato»: lo stop al piano per razionalizzare le sedi periferiche del ministero dell'Economia. Un intervento al quale il ministro dice di tenere molto: si tratta del «più serio tentativo fatto da decenni »di modificare l'assetto delle amministrazioni periferiche del ministero dell'Economia «nel senso di ridurne il peso a parità del servizio al cittadino ». E anche per questo motivo Padoa-Schioppa definisce «stupefacente » lo stop di Palazzo Madama in un momento in cui si parla tanto di riduzione dei costi della politica.
Non manca, nell'intervento del ministro in Commissione, un riferimento al quadro internazionale. Che – dice PadoaSchioppa – «è peggiorato, è di maggior pessimismo e di revisione al ribasso della crescita». In ogni caso il Tesoro non modificherà le "stime" formulate a settembre su cui è stata costruita la Finanziaria: «Non emerge la necessità di cambiare le nostre previsioni: il 2007 e il 2008 si chiuderanno in linea con quanto previsto », dice Padoa-Schioppa. Le nuove stime saranno ufficializzate solo a marzo del prossimo anno con la Relazione unificata. A questo punto resta da vedere se le indicazioni del ministro saranno recepite. Il termine per la presentazione degli emendamenti alla Finanziaria in commissione Bilancio della Camera è stato fissato per mercoledì 28 novembre alle 10. Il relatore Michele Ventura (Pd) auspica un intervento correttivo su alcuni punti del provvedimento.