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Salta il tetto, più usuranti tra i lavoratori notturni

di Giorgio Pogliotti

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22 novembre 2007

Cancellato il riferimento alle 80 notti per individuare la platea di lavoratori usuranti che beneficia del pensionamento anticipato. Abolito lo scalone pensionistico della legge Maroni.
Sono due novità approvate dalla commissione Lavoro della Camera che ieri a tarda notte ha concluso l'esame dei 32 articoli del Ddl sul Welfare. Inoltre, con due blitz della Cosa rossa, contro il parere del Governo, è stata approvata l'abolizione dello staff leasing (articolo 13) ed è stato posto il limite di 8 mesi per la proroga dei contratti a termine che potrà essere una sola, mentre il tetto dei 36 mesi è diventato comprensivo anche dei periodi di interruzione (articolo 11). Sul job on call, invece, al posto della cancellazione, sono state introdotte deroghe contrattuali nel turismo, nella ristorazione e nello spettacolo, da un emendamento votato da maggioranza e Cdl, con il no dell'estrema sinistra (articolo 13). «Con queste deroghe – commenta Federica Rossi Gasparrini (Udeur) – si evita che migliaia di lavoratori finiscano nel sommerso. Su questi temi serve un approccio pragmatico, non ideologico».
Ma torniamo al via libera all'articolo 1 del Ddl,che sostituisce lo scalone pensionistico della riforma Maroni che dal 1ڠgennaio 2008 innalza da 57 a 60 anni l'età minima (con 35 anni di contributi) con un sistema che è un mix tra età anagrafica (58 anni dal 2008) e quote (somma tra età anagrafica e contributiva). Lo stesso articolo conferisce al Governo una delega per definire la platea dei lavori usuranti, con una modifica: è stato accolto l'emendamento presentato dal presidente Gianni Pagliarini (Pdci) che cancella il riferimento al Dlgs 66 del 2003 – che individua in 80 notti il riferimento per il lavoro notturno – concedendo così maggiore spazio alla commissione istituita al ministero del Lavoro con le parti sociali, la Ragioneria e l'Inps per la definizione della platea dei lavori usuranti. I sindacati e la sinistra considerano le 80 notti un numero troppo alto, ma se si abbasserà troppo la cifra di riferimento, alla norma mancherà la copertura.
Se la commissione concluderà i lavori in tempo utile per il passaggio in Aula, l'intenzione è quella di scrivere direttamente nel Ddl la norma, senza ricorso alla delega. Critica l'opposizione: «Sui lavori usuranti invece di cercare di contenere una spesa ancora indeterminata, ma superiore alle stime iniziali – affermano i deputati azzurri Simone Baldelli e Luigi Fabbri –, la maggioranza va nella direzione opposta, con buona pace di quella parte che si dice attenta alle coperture finanziarie e agli equilibri di bilancio». Tra gli emendamenti è stata accolta anche l'estensione a tutta l'Italia dei benefici previsti per i lavoratori in mobilità del Sud.
In mattinata il Governo è stato battuto sull'articolo 9 che riguarda la delega sul mercato del lavoro: è passato, con i voti dell'Unione e il parere favorevole del relatore Emilio Del Bono (Pd), un emendamento di Angelo Compagnon (Udc) sull'apprendistato, su cui l'Esecutivo aveva espresso parere negativo. L'emendamento stabilisce che dal 1ڧennaio 2008 il rapporto di apprendistato può essere convertito in rapporto a tempo indeterminato, ferma restando l'utilizzazione del lavoratore in attività corrispondenti alla formazione conseguita e al completamento dell'obbligo formativo, conservando le agevolazioni sulle aliquote. Ma per rispettare la scadenza di fine anno per l'approvazione del Ddl il tempo stringe: «Noi aspettiamo che la Camera concluda il suo lavoro entro fine mese – spiega il presidente della commissione Lavoro del Senato, Tiziano Treu –, e mi auguro che si arrivi ad un accordo altrimenti c'è la possibilità di decidere la fiducia». Il passaggio in Aula può riservare ancora insidie. I socialisti che vincolano il sì sul Ddl all'indennità di disoccupazione per i Co.co.pro, annunciano che presenteranno in Aula altri emendamenti che non sono stati accettati in Commissione, come la "prova lunga" per le assunzioni.

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