Il decreto legge collegato alla Finanziaria per il 2008 é sbarcato in aula alle 16,30 in un clima surriscaldato, ma ha superato lo scoglio delle pregiudiziali e della sospensiva. E senza Mister Prezzi, la figura che l'Esecutivo voleva introdurre nel provvedimento per vigilare sull'andamento dei prezzi al consumo e sulle anomalie degli aumenti. Governo e Unione hanno ritirato i propri emendamenti, ma restano 446 proposte di modifica della Cdl, due del relatore Natale Ripamonti e tre di parlamentari della maggioranza (uno di Helga Thaler delle autonomie, uno di un parlamentare di Costituente socialista e uno di Loredana de Petris dei Verdi). Il ritiro degli emendamenti di maggioranza e Governo al decreto legge fiscale in discussione al Senato, fa sapere Palazzo Chigi, è «un ulteriore segno della volontà di operare per la chiarezza e la linearità della finanziaria».
Sono state respinte dall'aula del Senato, le due pregiudiziali e la sospensiva, presentate dall'opposizione. La maggioranza ha superato lo scoglio con due voti di scarto sulle pregiudiziali (156 a 158) e con uno sulla sospensiva: ed è giallo per capire chi non ha votato. Assenti la senatorice Idv Franca Rame per una indisposizione e il
senatore del gruppo Misto Luigi Pallaro. In aula a votare, invece, i senatori a vita Giulio Andreotti ed Emilio Colombo. Ha votato anche il ministro Mastella, che ha lasciato proprio per questo la riunione del Consiglio dei ministri, in quanto è anche senatore.
«Abbiamo approvato - sottolinea il relatore Ripamonti - 104 modifiche accogliendo anche un buon numero di emendamenti dell'opposizione». Proprio per questo per Ripamonti è «contraddittorio il fatto che per l'aula il centrodestra abbia presentato oltre 400 emendamenti». Superata la mina innescata dell'Udeur. L'ufficio politico dell'Udeur aveva, infatti diffuso nella mattinata un comunicato nel quale si chiede un «chiarimento politico definitivo sulla linea che il Governo, nella sua collegialità, ha sin qui seguito nella politica giudiziaria», altrimenti «non sarà più possibile mantenere in vita l'attuale coalizione». Prodi, però, all'inizio del Consiglio dei ministri ha ribadito piena fiducia al Guardasigilli Mastella e alla magistratura.
Dal canto suo Oliviero Diliberto, segretario del Pdci ribadisce che non sarà il suo partito a creare difficoltà al Governo sulla manovra economica. «Tutti i gruppi del centrosinistra al Senato hanno concordato gli emendamenti alla finanziaria. Mi auguro che ora non ci sia qualche Pierino del centro che con la scusa dell'emendamento punti a mettere in difficoltà la maggioranza e il Governo».