Gli enti locali bocciano il Governo sul taglio dell'Ici. «Assistiamo a una vera invasione di campo profondamente lesiva della nostra autonomia». Il presidente di Legautonomie, Oriano Giovanelli giudica così le scelte operate dal governo la Finanziaria 2008 per quanto riguarda il capitolo della riduzione dell'Ici. «Mentre, da un lato con il disegno di legge sul federalismo fiscale si confermava l'Ici come il caposaldo dell'autonomia tributaria dei comuni, dall'altra si è aperta una discussione sulla sua riduzione davvero surreale tutta giocata sulla testa dei comuni, gli stessi che lo scorso anno, a causa delle scelte del governo centrale contenute in Finanziaria, sono stati costretti ad aumentarla. E poi, come si pensa che questo provvedimento possa avere effetti di equità quando le rendite catastali su cui si calcola l'Ici sono decisamente ingiuste perché mai aggiornate agli effettivi valori di mercato?».
Legautonomie lancia da Viareggio, nel primo giorno del convegno nazionale sui temi della finanza e della fiscalità locale la sua proposta: «Riapriamo un tavolo fra tutte le associazioni delle autonomie e il governo per ridiscutere questa scelta. In ogni caso, dice il presidente Giovanelli, non possiamo accettare nessuna soluzione che eroda la base imponibile di una primaria entrata autonoma dei comuni in cambio, sostanzialmente, di un aumento dei trasferimenti da parte dello stato».
Il ministro per le Riforme istituzionali Vannino Chiti difende le misure varate dal Governo e sostiene tra l'altro: «Non si può scindere l'Ici dal "pacchetto–casa", che prevede altre misure come il ricompensamento delle risorse da parte del governo, un bonus alle famiglie con un contributo per l'affitto e un "piano-casa" con incentivi per l'edilizia pubblica e contributi per l'acquisto».
Concorda con le dichiarazioni di Giovanelli, Flavio Zanonato, sindaco di Padova, che non solo rigetta qualsiasi impostazione di tipo neocentralistico e assistenziale ma rivendica all'Ici una dimensione di utilità visibile da parte dei cittadini, che ne fa un'imposta di tipo federalista che si può controllare. Maurizio Lupi, onorevole e componente della Commissione ambiente, territorio e ll.pp., pur ritenendo l'Ici una tassa da riformare se non da abolire, concorda sul fatto che «a fronte di un'unica imposta che fonda il federalismo fiscale non si può procedere così com'è stato fatto dal Governo». Secondo Paolo Galassi, presidente di Confapi, gli imprenditori medi e piccoli ritengono fondamentale l'attuazione del federalismo fiscale; Confapi ci crede così tanto da voler portare anche la contrattazione del rinnovo dei contratti di lavoro a livello regionale. Avverte, però, che la giustezza della discussione sulla ridistribuzione e l'articolazione tra imposte statali e locali si scontra con l'impoverimento produttivo del paese.