Altolà alla liberalizzazione ferroviaria appena varata nella Finanziaria. A sterilizzarla ci pensa il ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, che ha inserito nel decreto legge di fine anno (il cosiddetto "milleproroghe" domani all'esame del Consiglio dei ministri) una norma che sospende gli effetti e si riallaccia all'articolo 12 del disegno di legge Bersani all'esame del Senato. «Quello era stato pattuito e lì bisogna ritornare», dice Bianchi, convinto che la norma della Finanziaria faccia solo il gioco dei privati concorrenti di Fs. Il ministro non crede che il comma 253 dell'articolo 2 della Finanziaria possa essere stato ispirato dai vertici Fs che entro marzo vogliono sapere quali treni sono coperti dai fondi pubblici, per poi passare a una razionalizzazione drastica dei treni in perdita e non sovvenzionati. «Finché io sarò ministro dei Trasporti - dice Bianchi - non si realizzerà mai una liberalizzazione senza che prima sia stato trovato un accordo con le Fs su quale sia il servizio universale da coprire. Nel Ddl Bersani si davano sei mesi di tempo al mio ministero per fare una ricognizione e individuare i treni da coprire con il servizio universale. Nella norma della Finanziaria questo tempo è ridotto a trenta giorni, cosa che rende impossibile questo percorso».
L'altolà alla liberalizzazione ferroviaria è solo una delle correzioni o integrazioni alla Finanziaria che saranno inserite nel decreto legge di fine anno. Un'altra sospensione di una norma della Finanziaria arriva da Antonio Di Pietro, che propone una moratoria di sei mesi prima di far scattare il divieto assoluto di procedere con gli arbitrati negli appalti pubblici.
Ma il "milleproroghe" potrebbe servire anche a "ospitare" interventi rimasti fuori dalla Finanziaria. È il caso della "rottamazione", anche se il suo destino si deciderà solo «in extremis». La bozza del decreto che approderà in Consiglio dei ministri non dovrebbe contenere la proroga degli incentivi per la "dismissione" dei veicoli inquinanti e neppure la "rottamazione" di lavatrici e lavastoviglie. Ma tutti i tecnici del Governo sono d'accordo nel sostenere che l'ultima parola spetterà proprio al Cdm. Che, nel caso in cui decida di dare il via libera ai nuovi incentivi, potrebbe avere a disposizione (almeno per le automobili) una doppia opzione: proroga delle agevolazioni 2007, sulla falsariga del pacchetto preparato per la Finanziaria 2008 ma poi accantonato, da inserire direttamente nel "milleproroghe"; ricorso ad un provvedimento ad hoc da varare però all'inizio di gennaio. Una soluzione, quest'ultima, che ha già un procedente: nel 2002 gli incentivi arrivarono ad anno già iniziato. A confermare che «la partita è ancora aperta» è il sottosegretario all'Economia, Alfiero Grandi. Che sottolinea: «La misura non è né scomparsa né presente, verrà decisa direttamente il 28 dicembre dal Consiglio dei ministri».
Quasi certo l'ingresso nel decreto di fine anno di due misure correttive della Finanziaria 2008. Con la prima dovrebbe essere eliminato (o ridotto) il taglio di 5 milioni l'anno degli stanziamenti previsti per i giornali. Con la seconda correzione potrebbe essere riportata alle versione originaria – ovvero a quella fissata dal decreto "collegato" alla manovra – la ripartizione delle risorse per l'edilizia residenziale pubblica. Appare molto improbabile, invece, che possano essere ripristinati i 92 milioni tagliati alla ricerca nelle battute finali del cammino parlamentare della Finanziaria 2008.
Non è escluso che nel Consiglio dei ministri di domani venga affrontata anche la questione dell'armonizzazione delle rendite finanziarie. Che, in ogni caso, non dovrebbe confluire nel "milleproroghe". Secondo il sottosegretario Grandi, a questo punto il percorso più probabile è un nuovo passaggio in commissione per il Ddl originario, fermo da sei mesi in Aula a Montecitorio, che consentirebbe la reintroduzione nel testo del «parte sulle rendite nell'articolo 1 da cui era stata tolta con emendamento del Governo e sostituita con la tassazione uguale per i fondi italiani ed esteri». In altre parole, dopo lo stralcio non andato a buon fine, per il mancato inserimento della misura in Finanziaria, lo strumento su cui puntare tornerebbe ad essere il disegno di legge delega.
LE CORREZIONI DEL MILLEPROROGHE
Alt alle ferrovie liberalizzate
Il «milloproroghe» sterilizzarà la liberalizzazione ferroviaria inserita in Finanziaria. Il ministro dei Trasporti Bianchi vuole ripartire da quanto stabilito nel Ddl Bersani e precisa: «Bisogna prima trovare un accordo con le Fs su quale sia il servizio universale da coprire»
Rottamazione, scelta in extremis
Il Consiglio dei ministri di domani deciderà se inserire la proroga degli incentivi per la rottamazione dei veicoli inquinanti e quella di lavatrici e lavastoviglie. Due opzioni: proroga delle agevolazioni 2007 o provvedimento ad hoc da varare all'inizio di gennaio
Risorse per l'edilizia popolare
La ripartizione delle risorse per l'edilizia residenziale pubblica verrà riportata alle versione fissata dal decreto "collegato" alla manovra
Verrà eliminato o ridotto il taglio di 5 milioni l'anno degli stanziamenti previsti l'editoria
