Il blocco dei pagamenti della Pa superiori a 10mila euro con il Dl fiscale (che ha preso il numero 159) resta, a sua volta, bloccato. Il decreto legge prevede infatti che le misure sulla verifica del debito dei contribuenti da parte delle amministrazioni pubbliche, prima di procedere al pagamento, scatti solo dopo che il ministero dell'Economia avrà emanato il regolamento per dettare le modalità applicative della norma. Regolamento che potrà aumentare l'importo di 10mila euro fino a raddoppiarlo.
Non si tratta dell'unica innovazione in materia di pagamenti della Pa contenuta nel decreto legge. Un'altra novità – e non di poco conto – riguarda i soggetti che sono tenuti a verificare la "pagabilità" dei creditori: con la disposizione prevista dal Dl infatti sono solo le amministrazioni pubbliche che devono fare questa verifica, ma non le «società a prevalente partecipazione pubblica».
Con la disposizione del decreto legge viene bloccata l'operatività di una circolare della Ragioneria dello Stato (si veda «Il Sole-24 Ore» del 7 agosto 2007) che aveva ritenuto la norma contenuta nella manovra d'autunno dell'anno scorso «attuabile e cogente». Il pagamento di un soggetto non in regola con i versamenti fiscali avrebbe potuto perciò comportare per i responsabili delle amministrazioni pubbliche (e delle società partecipate) una responsabilità per danno erariale. Con il Dl tutto fermo fino al regolamento. I tempi per quest'ultimo però potrebbero essere non lunghi, visto che la bozza di regolamento ha già avuto il via libera del garante privacy, sia pure con la richiesta di limature.
Un'altra novità importante del Dl in materia di amministrazione finanziaria riguarda la trasformazione dell'amministrazione autonoma dei Monopoli di stato in una nuova agenzia fiscale. Sempre in materia fiscale, per effetto del Dl, anche l'Irap guadagna il "privilegio generale" sugli immobili del creditore. Viene inoltre anticipato dal 15 febbraio al 31 dicembre il termine entro il quale i Comuni devono pubblicare le delibere per le addizionali Irpef (pena l'applicazione di quelle dell'anno precedente). E viene data alle regioni la facoltà di fare retroagire di un anno le aliquote Irap, se più favorevoli rispetto ai contribuenti.
Ma l'obiettivo principale del decreto legge 159 è la distribuzione di 8.378 milioni derivanti in gran parte (5.978 milioni) dall'extragettito 2007. La fetta più rilevante va alle infrastrutture.
Nessuna novità rispetto alle anticipazioni dei giorni scorsi: 1.035 a Rfi per le Ferrovie, 215 all'Anas, 800 alle metropolitane (500 a Roma, 150 ciascuno a Milano e Napoli), 190 al Mose. Anche per la casa un discreto bottino: 544,5 milioni vanno alla realizzazione di un piano per l'edilizia residenziale che fronteggi l'emergenza abitativa.
Sempre in materia di emergenza abitativa una novità inserita nelle ultime ore: l'articolo 41 affida all'Agenzia del Demanio il compito di costituire «una apposita società di scopo per promuovere la formazione di strumenti finanziari immobiliari a totale o parziale partecipazione pubblica, per l'acquisizione, il recupero, la ristrutturazione, la realizzazione di immobili ad uso abitativo». Lo Stato finanzia l'operazione con 150 milioni: l'obiettivo del Demanio è realizzare 8mila alloggi l'anno da affittare a un canone calmierato oscillante fra 57 e 89 euro a metro quadro l'anno.
Definito direttamente in Consiglio dei ministri, dopo una furiosa lite fra Antonio Di Pietro e Alfonso Pecoraro Scanio e con la mediazione di Pierluigi Bersani, il compromesso sulla realizzazione dei rigassificatori, inserito nell'articolo 46. Le procedure da seguire non saranno quelle della legge obiettivo, ma quelle della legge Bassanini (340/2000) con la possibilità di decisione a maggioranza nella conferenza di servizi.
Nessuna novità rilevante, invece, per gli interventi di carattere sociale: 1,9 miliardi andranno, in particolare, ai bonus da 150 euro per gli incapienti, mentre un miliardo finanzia il pagamento degli arretrati peri rinnovi contrattuali 2006-2007 del pubblico impiego.