ILSOLE24ORE.COM > Notizie Norme e Tributi ARCHIVIO

Finanziaria, un tetto ai crediti d'imposta: plusvalenze al 5%

commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci
28 settembre 2007

Tetto annuale per i crediti di imposta. Abolizione della thin capitalization, ma limitazioni alla deducibilità degli interessi passivi. E poi ancora: modifiche al consolidato; soppressione degli ammortamenti anticipati; revisione dei criteri per scontare spese di rappresentanza e canoni di leasing.
Sono queste le carte che oggi il Governo giocherà nella partita per tagliare di cinque punti - dal 33 al 28% - l'aliquota dell'imposta sul reddito delle società (Ires). Un intervento molto articolato che dovrà trovare al suo interno tutte le risorse necessarie e che, quindi, a livello "macro" non produrrà variazioni di gettito.
La riduzione dell'Ires sarà accompagnata anche da un alleggerimento dell'Irap, che dovrebbe portare l'aliquota dell'imposta regionale sotto il 4% (3,9 la misura più accreditata). Come per l'Ires, l'intervento sarà senza esborsi per l'Erario e finanziato dalla rimodulazione della base imponibile dell'imposta regionale stessa.
La manovra per le imprese passa dunque per una robusta revisione dei criteri per determinare il reddito tassabile e non solo per lo "scambio" con gli incentivi, come si era a lungo pensato. Sulle agevolazioni, e in particolare sui crediti di imposta (a esempio, il bonus sugli investimenti della Visco-Sud), peserà tuttavia l'introduzione di un tetto annuale al loro utilizzo. In caso di superamento del limite, il nuovo sistema dovrebbe comunque prevedere la possibilità di compensare nei periodi d'imposta successivi le quote di credito non "spese" entro l'anno.
Il Fisco italiano, dunque, parlerà un po' tedesco. Come già era emerso nelle scorse settimane, il nuovo indirizzo della fiscalità sulle imprese prende le mosse da alcune scelte già previste dalla riforma che in Germania entrerà in vigore il 1° gennaio prossimo (e che garantirà risparmi fiscali per 5 miliardi).
A partire dall'ampliamento delle basi imponibili. L'operazione che sarà sottoposta al Consiglio dei ministri tende a eliminare molte di quelle disposizioni che oggi consentono di restringere la base su cui applicare l'Ires. In particolare, con l'applicazione di uno specifico percorso di calcolo, gli interessi passivi saranno deducibili soltanto entro un limite percentuale (30 o 40%). In ogni caso, la quota indeducibile sarà recuperabile negli anni successivi. Tra le altre misure si ipotizza l'abolizione degli ammortamenti anticipati, accompagnata dalla definitiva cancellazione delle deduzioni extra-contabili, che comporterà la soppressione del quadro EC della dichiarazione dei redditi delle società.
Novità in arrivo, poi, per tre capisaldi della riforma Tremonti del 2004: consolidato nazionale, thin capitalization e participation exemption.
Per la tassazione di gruppo, infatti, saranno soppresse le attuali agevolazioni previste dal consolidato nazionale e che sinteticamente riguardano il cosiddetto pro rata patrimoniale, i dividendi e le trasformazioni in neutralità fiscale. Abolizione a tutto tondo, invece, per la thin capitalization, con cui si penalizza l'indebitamento delle imprese in favore dei soci, un meccanismo peraltro bocciato a più riprese dagli stessi operatori.
Inversione di tendenza, rispetto agli ultimi anni, per la participation exemption: la quota di plusvalenza soggetta a tassazione sarà 5%. In sostanza la percentuale di esenzione, oggi fissata all'84%, risalirà al 95 per cento.
L'allargamento della base imponibile passerà anche per altre due voci, leasing e spese di rappresentanza. Per le locazioni finanziarie verrà proposta la modifica della durata del contratto di leasing per poter usufruire della deducibilità dei canoni. Sulle spese di rappresentanza, invece, il percorso che porterà alla revisione richiede più tempo e occorrerà un successivo provvedimento.
La manovra fiscale non scorda poi ditte individuali e società di persone, nonché i contribuenti di piccole dimensioni definiti dal nuovo regime semplificato minimi-marginali. Le ditte individuali e le società di persone potranno optare per una tassazione proporzionale Ires, con l'applicazione della nuova aliquota del 28%, in luogo del prelievo progressivo Irpef in capo ai soci o al titolare.
Sul fronte delle semplificazioni, invece, strada spianata per il "superforfettone" destinato a imprese e professionisti con ricavi fino a 30mila euro, senza dipendenti e con beni strumentali ridotti. Questi contribuenti non saranno soggetti Irap, non dovranno versare Iva e ai fini delle imposte dirette e delle addizionali locali applicheranno un'imposta sostitutiva, con un aliquota ipotizzata al 20 per cento. Allo studio, infine, un potenziamento delle zone franche nel Mezzogiorno.

RISULTATI
0
0 VOTI
L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER
Effettua il login o avvia la registrazione.


 
   
 
  
 
 

-UltimiSezione-

-
-
22 maggio 2010
21 maggio 2010
21 maggio 2010
20 maggio 2010
20 aprile 2010
 
Gli esperti del ministero rispondono a tutti i dubbi sugli incentivi
La liquidazione: rimborsi e debiti
I redditi da dichiarare
La salute e gli altri sconti
La famiglia e la casa
 
 
Cerca quotazione - Tempo Reale  
- Listino personale
- Portfolio
- Euribor
 
 
Oggi + Inviati + Visti + Votati

-Annunci-