La Finanziaria apre le porte delle pubbliche amministrazioni alle nuove assunzioni: a regime in 19mila entreranno per effetto delle deroghe al blocco. Mentre dalle sostituzioni del personale in uscita – pari al 60% delle cessazioni per le amministrazioni statali e al 100% per Regioni ed Enti locali – si stimano in via prudenziale altri 50mila ingressi (esclusa la scuola).
La Finanziaria assegna per le assunzioni in deroga al blocco 314 milioni per il 2008, ulteriori 457 milioni per il 2009 e 581 milioni per il 2010. La sicurezza è uno dei capitoli che beneficiano di questa iniezione di risorse: i corpi di polizia vengono autorizzati ad assumere nuovo personale con 360 milioni nel triennio. Inoltre per rispettare l'impegno preso dal Governo ad assumere gli idonei all'Agenzia delle Entrate sono in arrivo 198,7 milioni tra il 2008 e il 2010 con l'obiettivo di rafforzare la lotta all'evasione fiscale.
Nel triennio la spesa è indirizzata anche alle assunzioni alle Agenzie delle dogane (142 milioni complessivi) e all'ingresso di nuovi ispettori del lavoro (25 milioni). Sale a 20 milioni l'anno, nel prossimo triennio, la dotazione del fondo di 5 milioni della precedente Finanziaria per i piani straordinari di assunzione a tempo indeterminato del personale utilizzato con contratti a tempo determinato. Quanto al capitolo giustizia, sono previste assunzioni tra magistrati amministrativi (12,2 miliardi nel triennio), per magistrati contabili (16,2 miliardi nel triennio), avvocati e procuratori dello Stato (3 miliardi nel triennio) e nell'amministrazione penitenziaria (16,5 milioni nel triennio).
Oltre alle deroghe al blocco delle assunzioni, è previsto che ogni 100 uscite vi siano per le amministrazioni statali 60 nuovi ingressi; di questi 40 sono precari e 20 vincitori di concorso. È prevista l'assunzione dei lavoratori con contratti a tempo determinato con almeno 3 anni di servizio che abbiano superato procedure selettive di natura concorsuale. Nei piani di stabilizzazione si prevede, inoltre, siano «fatte salve» le intese territorali stipulate tra sindacati e amministrazioni pubbliche, che secondo le valutazioni dei tecnici, interessano circa 50mila precari. Mentre i contratti di collaborazione coordinata e continuativa avranno una corsia preferenziale ai concorsi, con il riconoscimento in termini di punteggio del servizio prestato presso le pubbliche amministrazioni per almeno 3 anni (anche non continuativi) nel quinquennio antecedente al 28 settembre 2007. Dalle procedure di stabilizzazione è escluso il personale di diretta collaborazione degli organi politici presso le amministrazioni pubbliche con contratti Co.co.co. Ma contrariamente agli annunci pubblici fatti dagli esponenti della maggioranza, la formulazione dell'articolo consente l'assunzione dei portaborse con contratti a tempo determinato.
Diverse criticità e problemi applicativi sono emersi dall'esame del testo della Finanziaria da parte dell'ufficio per il personale delle pubbliche amministrazioni del ministero della Funzione pubblica guidato da Francesco Verbaro. Nella riscrittura dell'articolo 36 del Testo unico del pubblico impiego si stabilisce che le amministrazioni pubbliche «assumono esclusivamente con contratti a tempo indeterminato», potendo avvalersi delle forme contrattuali di lavoro flessibile per esigenze stagionali o per periodi non superiori a tre mesi, «fatte salve le sostituzioni di maternità per le autonomie territoriali», escludendo di fatto gli enti nazionali.
I tecnici hanno sollevato forti dubbi sulla formulazione del comma 90 dell'articolo 3 che subordina l'accesso ai ruoli della pubblica amministrazione «all'espletamento di procedure selettive di natura concorsuale o previste da norme di legge», facendo salve al tempo stesso le procedure della precedente Finanziaria che stabilizzava i contratti a tempo determinato con 3 anni di anzianità. Così come viene giudicato di dubbia costituzionalità l'aver stabilito – in attesa delle stabilizzazioni – che nel periodo transitorio le amministrazioni regionali e locali «continuano ad avvalersi del personale».
Due i rilievi sollevati dai tecnici che giudicano il carattere perentorio della proroga in contrasto con l'autonomia decisionale affidata a Regioni ed Enti locali dalla riforma costituzionale in senso federalista. E anche con l'articolo 81 della Costituzione, secondo cui «con la legge di approvazione del bilancio non si possono stabilire nuovi tributi e nuove spese» e «ogni altra legge che importi nuove o maggiori spese deve indicare i mezzi per farvi fronte».
Inoltre, ha suscitato forti riserve in alcune amministrazioni regionali un'altra formulazione perentoria della Finanziaria che stabilisce l'obbligo, entro il 30 aprile 2008, per le amministrazioni pubbliche di predisporre «sentite le organizzazioni sindacali», i piani per stabilizzare nell'ambito della programmazione del triennio 2008-2010 il personale con contratto a tempo determinato e i Co.co.co. con tre anni di anzianità.