Per le Snc, l'Irap si lega alla contabilità. L'intervento finalizzato a rendere autonoma la quantificazione dell'imponibile dalla dichiarazione dei redditi passa, per imprese individuali e società di persone, anche in contabilità ordinaria, attraverso l'ulteriore distacco dal conto economico. Il valore della produzione da assoggettare al tributo regionale si quantificherà prendendo i dati dalle scritture contabili, senza alcun riferimento alla classificazione in bilancio, ma anche senza variazioni o rettifiche in base al Tuir.
Il nuovo articolo 5-bis del decreto 446/97, disposizione che verrà introdotta ex novo dalla Finanziaria, detta regole specifiche per la determinazione della base imponibile delle imprese non soggette all'Ires. Ditte individuali, Snc e Sas, dal 2008, indipendentemente dal regime contabile adottato, calcoleranno l'imposta sulla base della differenza tra i ricavi (individuati in base all'articolo 85 del Tuir, esclusi comunque quelli finanziari), corretti con la variazione delle rimanenze, da un lato, e i costi per materie prime, semilavorati, merci, servizi, nonché ammortamenti e canoni di locazione dall'altro. Anche per queste società restano comunque irrilevanti i costi del personale, e quelli assimilati (collaboratori occasionali, eccetera) , con deduzione dei soli importi spettanti in base al taglio del cuneo fiscale o per altre norme specifiche. Fuori da queste voci, il cui esatto contenuto va individuato in base alle disposizioni fiscali (e non secondo i principi contabili, come invece è previsto per le Srl e le Spa), nessuna deduzione sarà ammessa, ferma restando, anche per i soggetti Irpef, l'irrilevanza delle variazioni del modello Unico. La legge prevede infatti l'applicazione dei criteri in materia di reddito di impresa solo per la classificazione e l'imputazione temporale dei componenti reddituali, ma non invece per la loro quantificazione, che si baserà sempre sulle scritture contabili, anche se divergente da quella valida fiscalmente. Alcune spese, non inquadrabili tra quelle sopra individuate (omaggi, cancelleria, eccetera) finiranno dunque per aumentare l'imponibile ma, d'altro canto, non saranno mai tassate plusvalenze o sopravvenienze attive, e ciò anche qualora, secondo la tecnica contabile, fossero da classificare come proventi ordinari e rilevassero dunque per i calcoli delle società di capitali.