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Quarta tappa da scintille con arrivo in salita
Prime salite e prime scintille per la 90esima edizione del Giro d'Italia, che dopo il giorno di riposo riprenderà mercoledì con la quarta tappa, la prima sul continente dopo il trittico sardo chiuso domenica dallo squillo di Alessandro Petacchi nella volata di Cagliari. Si correrà in Campania, con 153 chilometri affascinanti per almeno tre motivi. Il primo è la straordinaria cornice dei primi 65 chilometri, che dopo la partenza da Salerno si snoderanno sulla costiera amalfitana e quella sorrentina portando a transitare per luoghi di grande bellezza come Vietri sul Mare, Amalfi, Praiano, Positano, Sorrento e Vico Equense. Prima di lasciare il Golfo di Salerno si affronterà il primo dei due Gran Premi della Montagna previsti nel percorso, un'asperità di terza categoria che qualche avventuriero potrebbe decidere di attaccare. Probabile, comunque, che il gruppo resti compatto fino al traguardo volante di Castel San Giorgio e al successivo passaggio per Montoro Inferiore, quando, a meno di 40 chilometri dal traguardo, si inizierà a salire affrontando un primo strappo che condurrà ad Avellino. Poi, una volta superato il capoluogo irpino, inizierà la salita più dura di questa fase iniziale del Giro d'Italia. Questo il secondo motivo di interesse della quarta tappa, visto che i 17 chilometri di ascesa verso Montevergine di Mercogliano porteranno al primo arrivo in salita su un Gran Premio della Montagna di prima categoria. L'ascesa sarà piuttosto lunga e complessa, con una ventina di tornanti a pendenze medie del 5% e punte massime del 10 nelle prime rampe. Il tezo motivo di interesse di questa tappa si chiama Damiano Cunego, visto che il veronese nel 2004 vinse proprio a Montevergine di Mercogliano davanti all'australiano Bradley McGee, staccando in salita il suo capitano di allora, Gilberto Simoni. Quell'affermazione regalò al ciclista veronese la maglia rosa, poi portata trionfalmente fino alla passerella finale di Milano. |