La sesta tappa al colombiano Laverde, Pinotti nuova maglia rosa


Il colombiano Luis Felipe Laverde Jimenez del team Panaria ha vinto la sesta tappa del Giro d'Italia, 179 chilometri di media montagna da Tivoli a Spoleto. Laverde ha preceduto sul traguardo il 31enne bergamasco Marco Pinotti (T-Mobile) al termine di una fuga iniziata a 61 chilometri dalla partenza, prima dei tre Gran Premi della Montagna in programma nella frazione odierna (Terminillo, Forca Capistrello e Forca di Cerro).
Laverde e Pinotti, scattati insieme ad altri tre corridori, sono rimasti soli al comando sulle rampe più dure dell'ultima asperità di giornata. Per Laverde si tratta del secondo successo in carriera al Giro d'Italia dopo quello ottenuto lo scorso anno nella 14.ma tappa, la Aosta-Domodossola, al termine di una fuga vincente chiusa in volata davanti allo spagnolo Francisco Perez Sanchez. Il 31enne bergamasco ha scalzato dalla vetta della classifica generale l'abruzzese Danilo Di Luca del team Liquigas. Pinotti, partito da Tivoli con 3'11" di ritardo da Di Luca, ha scosso la tappa al chilometro 61 andando in fuga con Laverde ed altri tre corridori: lo svizzero Hubert Schwab (QuickStep), il francese Christophe Kern (Credit Agricole) e Daniele Contrini (Tinkoff). Kern si è preso il traguardo volante di Rieti davanti a Contrini e Pinotti, il gruppo ha lasciato fare e al passaggio sul Terminillo il vantaggio dei battistrada è salito a 6'16". I fuggitivi hanno continuato a guadagnare ed a Monteleone, prima del secondo Gran Premio della Montagna di Forca Capistrello, hanno raggiunto un margine di 7'35" sulla maglia rosa. Il margine in vetta è poi sceso a 6'40".
Sull'ultima asperità di giornata Laverde ha quindi deciso di attaccare. Approfittando delle rampe più dure di Forca di Cerro il colombiano ha piazzato lo scatto che ha freddato tutti, ad eccezione di Pinotti. Il bergamasco ha risposto bene e con il sudamericano è andato via verso la maglia rosa costruendo un vantaggio di 30" su Schwab e Kern a 25 chilometri dall'arrivo. Al passaggio sul Gran Premio della Montagna di Forca di Cerro Kern e Schwab hanno perso altri 5", mentre Contrini, in crisi, è rimasto isolato ad 1'50".
Davanti i due fuggitivi hanno sentito odore di doppio successo e hanno collaborato procedendo spediti verso il traguardo di Spoleto. Lì, all'arrivo, Pinotti ha lasciato con un gesto di sportività il successo di tappa a Laverde. Poi, dopo la sportività, la polemica. «Sono contento, avevo progettato di giocarmi le mie chance qui perché sapevo che la Liquigas non era interessata al primato tutti i giorni. Forse potevo cercare lo sprint, ma - ha spiegato ai microfoni della Rai - ho voluto rispettare le regole non scritte del ciclismo, a differenza di qualcun altro». Riferimento allo scatto con cui lo scorso anno Ivan Basso lasciò sui pedali Gilberto Simoni prima dell'arrivo ad Aprica. «Ci tengo a dire che non ho mai indossato una maglia di leader in nessuna corsa, né ho mai vinto una tappa al Giro d'Italia», ha aggiunto Pinotti, «ma quando sono stato sicuro di indossare la maglia rosa gli ho lasciato la vittoria di tappa». Pinotti, ora, potrebbe tenere la maglia per 6 tappe, ovvero fino alla prima frazione alpina da Scalenghe a Briancon. Un "parcheggio" ideale per i favoriti e soprattutto per Di Luca, visto che Pinotti con ogni probabilità uscirà di scena sulle Alpi.