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Milanesi (Gartner): "l'iPhone cambierà il business degli smartphone negli Usa"

di Gianni Rusconi

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29 giugno 2007

Il count down è terminato, l'iPhone della Apple, il terminale atteso come un messia da parte dei fedelissimi della casa della Mela che da giorni affollano la Quinta Strada di Manhattan, da domani sarà ufficialmente in vendita negli Stati Uniti. Le ultime ore sono, e non solo dal punto di vista mediatico, sempre più frenetiche e proprio la casa di Cupertino ha animato l'immediata vigilia del debutto del nuovo telefono aggiornandone il sito ad esso dedicato con un tour guidato alle peculiarità funzionali del prodotto, fra cui la capacità di poter leggere senza "add on" di sorta file in formato Pdf, Word ed Excel. In queste ore di attesa fioccano come immaginabile anche nuove indiscrezioni sulla nuova creatura di Steve Jobs, vedi quella secondo cui una nuova versione 3G con memoria interna di 12 Gbyte possa sbarcare sul mercato entro metà 2008. Altri "rumors" riguardano invece il destino europeo dell'iPhone: chi fra gli operatori mobili del Vecchio Continente farà la parte della At&T negli Stati Uniti (che ha l'esclusiva per cinque anni) e venderà per primo nei propri negozi il telefonino Apple? Tutti gli indizi porterebbero a Vodafone, soprattutto nel caso in cui Apple decidesse come probabile di lanciare subito una versione Umts del proprio apparecchio, con T-Mobile (Gruppo Deutsche Telekom) a fare da illustre riserva. Intanto è giusto concentrarsi sul "d-day" del lancio mondiale dell'iPhone, la scommessa forse più grande mai sottoscritta da uno dei marchi che hanno fatto la storia dell'industria hi-tech. L'edizione on line del Sole24Ore ne ha parlato in esclusiva con Carolina Milanesi, analista e ricercatrice della Gartner volata nei giorni scorsi a New York per vedere con i propri occhi la folla assiepata nei pressi dell'Apple Store.
Arriva l'iPhone, cosa cambia nell'industria dei cellulari? C'è chi osserva: i numeri di Apple sono una goccia d'acqua nell'oceano del mercato dei telefonini. Si parla di 10 milioni di unità per il mercato americano entro il 2008 e di sei milioni in Europa nei prossimi tre.
A livello di quote di mercato cambia poco o nulla: l'osservazione circa la relativa poca consistenza dei volumi di vendita previsti per l'iPhone è corretta ma gli impatti che eserciterà il telefono di Apple sull'industria dei cellulari, negli Stati Uniti in particolare, è molto rilevante. Gli utenti nordamericani non sono al momento troppo affezionati agli smartphone, la stessa Nokia ha avuto problemi nel vendere i propri modelli, e rimangono restii a spendere troppi soldi per un telefonino. L'iPhone può essere il prodotto che cambierà l'atteggiamento degli americani verso questa categoria di device mobili. In Europa sarà diverso: è un mercato già sensibile e ricettivo per gli smartphone e quindi gli impatti non saranno così forti come negli Usa.
Chi dice quindi che il nuovo telefono farà da ulteriore trampolino di lancio all'affermazione globale degli smartphone quale "device mobile" per eccellenza è sulla strada giusta?
Sì. Apple ha fatto proprio il concetto del prodotto dall'estrema facilità d'uso. L'usabilità garantita dall'interfaccia touch screen dell'iPhone è unica e va a rispondere a una tendenza che vede tanti, troppi utenti, trovare difficoltà nell'utilizzare appieno le funzionalità del proprio telefonino, perché troppo complesso. L'iPhone romperà questo muto puntando come nessuno dei grandi marchi del settore ha fatto finora sul fattore dell'uso intuitivo dello smartphone.
In questi mesi vari produttori (Htc con Touch l'ultima della serie) hanno lanciato prodotti che i media hanno battezzato via via come "l'anti iPhone": è già una mezza vittoria per Apple?
È anche più di una mezza vittoria. La pubblicità che indirettamente ha avuto il prodotto non ha eguali ed è molto interessante sin d'ora capire come reagiranno le varie Nokia, Motorola o Samsung all'effettiva disponibilità dell'iPhone: faranno qualcosa di simile o lo ignoreranno del tutto. Quanto all'Htc Touch, è un prodotto sicuramente interessante ma non regge il confronto con l'iPhone per quanto riguarda la sensibilità dello schermo: sul primo le applicazioni Microsoft devono essere attivate tramite il pennino in dotazione, sul secondo tutto, applicazioni, comprese si gestisce attraverso comandi "touch sensitive".
Apple ha sempre giocato (con successo) sul fattore innovativo dei suoi prodotti: nei cellulari è più difficile essere tecnologicamente tanto avanti ai competitor?
Fare qualcosa di innovativo nei cellulari non è assolutamente facile e lo dimostrano le difficoltà per esempio incontrate dalla Hewlett Packard nel tentare di portare sul mercato un prodotto innovativo a metà fra computer e telefono o il fatto che sono ancora sulla carta dispositivi come la camera digitale con capacità di telefono cellulare a cui sta lavorando la Canon. L'iPhone, per i motivi spiegati prima, è un prodotto innovativo e c'è da chiedersi semmai come reagiranno nel tempo gli utenti, dal punto di vista strettamente pratico, nell'utilizzare una tastiera completamente virtuale per attività ripetitive e meccaniche come telefonare o mandare Sms.
Con l'iPhone nasce una nuova categoria di terminali, dalle avanzate doti multimediali e di connettività wireless ma non destinanti esclusivamente all'utenza business o di fascia alta?
L'utente di riferimento dell'iPhone, almeno all'inizio, è una persona che vuole distinguersi, che vuole avere in tasca un prodotto "speciale", un individuo che appartiene a una ben definita categoria. Il target principale è fatto cioè da coloro che amano il brand, i prodotti esclusivi o che sono già utenti affezionati dell'iPod e di iTunes. Per capirsi ancora meglio: l'Phone è un prodotto diverso dai BlackBerry, può interessare l'utenza prosumer o i business man ma non è un dispositivo per l'enterprise.
Il fattore prezzo quanto potrà incidere sulle vendite dell'iPhone, e in Europa soprattutto?
L'impatto negli Usa l'abbiamo descritto prima, in Europa dipenderà da Paese a Paese ma è quasi certo che Apple metterà un limite allo sconto che gli operatori faranno per proporre l'iPhone ai propri clienti. Impossibile quindi, come invece succede per esempio nel Regno Unito, che il telefono di Apple si possa comprare a pochi dollari come componente di un contratto di servizi mobili. Nasce per essere e rimanere un prodotto esclusivo, che verrà posizionato con un certo tipo di prezzo.
Apple non ha mai accennato in questi mesi a quelli che sono i reali obiettivi di mercato dell'iPhone nel lungo periodo: possiamo ipotizzare che sia in linea con quella dei computer Mac?
La previsione di 10 milioni di pezzi entro il 2008 è secondo noi realistica e va rapportata a un mercato che nel suo complesso vale oltre 1,1 miliardi di pezzi su scala mondiale. Più in là è difficile andare e quindi molto avventuroso definire forecast di vendita nel medio termine, non sapendo la reale disponibilità del prodotto in Europa e in Asia e quali gli operatori che lo venderanno. Resta da dire che entrare nel mercato dei cellulari è relativamente facile, ma è resisterci e farci del business che è estremamente complesso.

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