Nei giorni l'industria dei telefonini ha avuto il proprio "quartier generale" a Singapore, dove si è tenuta l'annuale edizione del corso del CommunicAsia, uno dei più importanti eventi al mondo dedicati al settore telecom. Il leit motiv di questo appuntamento, gira e rigira, è stato il seguente: identificare chi, sfruttando proprio le potenzialità di sviluppo della domanda della regione asiatica (dove mediamente solo una persona su tre possiede un cellulare), sarà il rivale più agguerrito della Nokia nella corsa verso la conquista del prossimo miliardo di utenti di telefonia mobile. Il gigante finlandese, qualsiasi possa essere l'antagonista, ha dalla sua una quota di mercato in Asia (i dati sono di Strategy Analytics. e relativi al primo trimestre 2007) intorno al 40% - addirittura superiore di quella vantata su scala globale, che si ferma al 36% - precedendo di gran lunga Samsung (con il 16%) e Motorola (che si ferma al 12%). Un dominio quindi evidente, almeno per il momento, frutto di una politica commerciale molto intensa e in un'area che tutti ritengono a ragione strategica (viste le potenzialità di Cina e India) per le sorti a venire del business dei cellulari; Nokia ha da tempo rotto gli indugi nel rivolgere a questo mercato un'ampia offerta di terminali a basso costo, mentre Motorola e Sony Ericsson sono per il momento ben lungi dal combattere nell'arena dei prodotti "low cost".
Nokia in pole position in Asia
A Singapore, intanto, i principali analisti di settore hanno ridato i numeri relativamente all'evoluzione prossima ventura del mercato mobile. Numeri che confermano come nell'arco dei prossimi tre anni le persone sul pianeta con in tasca un telefonino saliranno da tre a quattro miliardi e come fra 300 e 400 milioni di questi nuovi utenti è previsto siano indiani. Circa 10 milioni di persone che abitano le zone rurali dell'India sono infatti in procinto di acquistare il loro primo cellulare e nella maggior parte dei casi la scelta cade su un modello ultra-economico. Fare propria questa enorme nuova domanda di telefonini, a detta di vari addetti ai lavori, è sinonimo di una forte presenza al dettaglio sul territorio, con tutti i costi di investimento che ne conseguono per aprire outlet e negozi. Ma si tratta di una strada obbligata, visto e considerato che è stato stimato che oltre il 70% dei consumatori asiatici orienta il proprio acquisto direttamente all'interno del punto vendita del produttore (in antitesi a quanto succede in Europa e negli Stati Uniti, dove la maggior parte delle vendite passano attraverso gli operatori mobili). Nokia parte in pole position, ma la corsa è tutt'altro che finita.
BenQ e Huawey, due outsider di lusso
Fra i tanti pretendenti in gioco per accaparrarsi importanti fette del mercato mobile asiatico vi sono naturalmente anche i produttori locali. La taiwanese BenQ, fra questi, digerito il fallimento dell'operazione Siemens Mobile, torna in scena con il proprio marchio e lo farà a partire da agosto con tre nuovi telefonini (modelli E72, M7 e T51) che debutteranno prima sul mercato asiatico prima di sbarcare (con ogni probabilità) anche in Europa. Particolare non di poco conto, anche questi nuovi terminali sono basati sul sistema operativo Windows Mobile 6 della Microsoft, a riprova della potenza di fuoco sempre più estesa che può mettere in campo nei telefonini il gigante di Redmond. Un altro outsider di lusso nell'arena dei cellulari è quindi la Huawei Technologies, il più importante produttore cinese nel campo del networking già attivo con filiale proprie in tutta Europa, Italia compresa. Proprio al CommunicAsia, la società ha presentato in anteprima tre nuovi "music phone" - di cui uno con avanzate capacità di connettività dati wireless (supporta lo standard Hsdpa) e un altro ultra economico che andrà sui listini di vendita ben sotto i 100 dollari – con i fermo intento di dare fastidio ai "best vendor" su tutti i mercati internazionali. L'iPhone della Apple, sembra di capire, arriverà sul mercato trovando una compagnia parecchio numerosa di possibili contendenti al ruolo di produttore anti-Nokia.
