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Partenza rallentata con il rebus penali

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22 luglio 2007

Forse questa è la volta buona per l' avvio della portabilità dei mutui bancari, prevista dal decreto legge "Bersani Bis" di febbraio scorso. Non dovrebbero esserci più ostacoli per sostituire i finanziamenti vigenti con nuovi mutui più favorevoli, secondo la circolare dell'agenzia del Territorio del 21 giugno.
La nuova banca può subentrare nell'ipoteca sulla casa già iscritta dal vecchio istituto di credito senza oneri aggiuntivi per il mutuatario, se non la tassa ipotecaria. È prevista, infatti, l'esenzione dalle imposte di bollo, sostitutiva e ipotecaria. Per ricevere il denaro il sottoscrittore del mutuo dovrà informare il nuovo istituto della destinazione della somma erogata e la vecchia banca della provenienza del finanziamento.
«Per completare l'iter di applicazione della norma – fanno sapere dall'Abi - erano necessari i regolamenti dell'Agenzia del territorio. A questo punto abbiamo richiamato l'attenzione degli associati sulla necessità del doveroso rispetto della normativa e di un'adeguata informazione alla clientela».
Il viaggio verso la liberalizzazione dei mutui casa è stato inizialmente rallentato da un altro punto critico del decreto: l'eliminazione delle penali per l'estinzione anticipata. Se per i finanziamenti contratti dopo l'entrata in vigore del secondo "Pacchetto Bersani" le nuove norme vietano le penali, per i mutui preesistenti il decreto prevedeva che l'Abi e le associazioni dei consumatori dovessero concordare un tetto per le sanzioni. Accordo che è arrivato solo il 2 maggio scorso. Tutti d'accordo quindi? A sentire le associazioni dei consumatori non si direbbe. «Su questi punti le banche sono inadempienti e fanno orecchie da mercante» dice Elio Lannutti, presidente Adusbef . Ad alimentare la bufera è intervenuto anche il presidente dell'Antitrust, Antonio Catricalà. Nell'annunciare l'avvio di un'indagine sull'argomento, la scorsa settimana Catricalà ha precisato che anche a lui è stata chiesta, per l'estinzione di un mutuo, una penale più alta di quella stabilita dagli accordi di maggio. La fiducia della clientela nei confronti delle banche non è certo ai massimi. Per Abi e associate a questo punto non rimane che passare dalle parole ai fatti.

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