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Il navigatore migra sul cellulare

di Mario Cianflone

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19 giugno 2007

Abbinare il navigatore al telefonino, sposare l'oggetto presente nelle tasche di tutti con il device più di moda del momento: il Gps portatile. È questa la tendenza in atto nella tecnologia "Prêt-à-porter" al servizio della guida. Perché utilizzare un cellulare come navigatore satellitare è comodo e, soprattutto, la bussola digitale è con noi anche quando andiamo a piedi o in bici. Per navigare lungo le strade con il telefonino ci sono due metodi.
Il primo consiste nell'acquistare un kit composto da un telefonino, o da uno smartphone, ovvero un palmare-Pda con funzioni telefoniche, da un'antenna Gps, che si collega via bluetooth e da un software di navigazione come il classico TomTom o Route 66. Il gioco è fatto, ma non bisogna dimenticare il supporto, cioè la tipica staffa con ventosa che poi bisogna staccare dal parabrezza.
Già, perché se un tempo i topi d'auto andavano a caccia di autoradio, ora che il car stereo non se lo fila quasi più nessuno la preda è diventata il Pnd, alias Personal navigation device. Il kit può essere realizzato da soli oppure compranto bello e pronto, come nel caso del Palm Treo con TomTom di serie.
Da segnalare anche la presenza di alcuni smartphone, come il 6915 di H, con Gps integrato: è una bella comodità non aver l'antenna esterna da fissare in qualche modo sul cruscotto e da alimentare quando la batteria si esaurisce. Non tutti i cellulari possono essere trasformati in navigatori, ma solo quelli "smart": i modelli, per esempio, con sistema operativo Symbian o Windows Mobile come quegli ibridi, tra telefonino e palmare, che, equipaggiati con la tastierina "qwerty", riscuotono grande successo sulla scia del fenomeno BlackBerry.
Il secondo metodo è quello più attuale, ma di frontiera al tempo stesso: comprare un dispositivo fatto apposta, che non è un computer palmare sotto mentite spoglie, ma un vero e proprio telefonino. La scelta è al momento limitata a un unico modello: il nuovissimo Nokia 6110 Navigator, capostipite di una nuova razza. Non è il primo Gps-Phone con ricevitore satellitare integrato, ma il primo progettato come un vero e proprio navigatore, pur senza pregiudicarne le funzioni telefoniche.
Infatti non solo ha l'antenna Gps, ma utilizza tasti dedicati che ne rendono facile e intuitivo l'uso: non vi è bisogno di armeggiare tra menù e sottomenu e soprattutto è piccolo. È infatti più compatto di uno smartphone con tastierina e inoltre è fornito completo di mappe.
Non è detto che debba rimpiazzare il classico Pnd stile TomTom Go, ma sicuramente potrebbe rappresentare uno strumento in più, magari da usare tutti i giorni in città. E che diventa tanto più utile se si è lasciato a casa il navogatore. Magari perché lo si riteneva inutile nel tragitto casa-lavoro, ma una volta usciti dall'ufficio si è cambiato programma. Allora un assistente a bordo potrebbe diventare fondamentale. E se sta dentro il telefono è tutto più comodo.

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