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| Gps parla con Galileo | |
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| Paolo C. Conti | |
Gps e Galileo, i due sistemi di localizzazione satellitare (il primo statunitense, il secondo europeo), potrebbero presto essere visti come uno solo. Il primo è in attività da decenni e ha dato agli Usa uno straordinario vantaggio strategico, militare ed economico, sul finire della Guerra Fredda. Il secondo non è ancora nato, ma è stato pensato per ridurre la dipendenza europea dalla tecnologia americana.
Eppure, un accordo che molto probabilmente verrà firmato in questi giorni ridurrà sensibilmente la concorrenza fra i due sistemi. Secondo fonti americane (non smentite dalla controparte europea) le due reti di satelliti trasmetteranno le proprie informazioni a terra usando le medesime frequenze. Ciò permetterà a chi produce i ricevitori di ottenere informazioni da entrambi i network, incrementando tanto la precisione quanto la ricchezza di dati messi a disposizione dai propri terminali.
Per i consumatori è una buona notizia. Se, com'è probabile, i terminali satellitari diventeranno presto dual-mode, chi li usa potrà beneficiare dei vantaggi di Galileo (il sistema europeo si annuncia più preciso di quello americano e in grado di trasmettere quantità maggiori di dati a velocità superiori) senza dover sostituire il proprio apparato e senza dover aspettare che il network di satelliti europeo venga completato.
Ma, probabilmente, è una buona notizia anche per il consorzio che sta realizzando Galileo. La scorsa primavera i promotori del network europea avevano lanciato un allarme, chiedendo ai governi del Vecchio Continente di mettere a disposizione nuovi fondi per evitare un possibile collasso finanziario. Il progetto iniziale prevedeva la messa in orbita di 30 satelliti (lo stesso numero di quelli del Gps) a una quota di 24 mila chilometri entro il 2011.
Ma i problemi finanziari e organizzativi hanno fatto slittare la data d'inaugurazione al 2014 e non sono escluse ulteriori dilazioni. L'accordo con gli americani significherà per Galileo rendere più semplice l'ingresso in un mercato già strettamente presidiato dal network americano.
Inoltre, il probabile accordo butta nuova acqua sul fuoco sulle recenti frizioni politiche fra i due lati dell'Atlantico. La competizione della geolocalizzazione satellitare non si limiterà comunque al duopolio Gps-Galileo.
La Russia dispone anch'essa di un network di satelliti analoghi al Gps, chiamato Glonass, che è attualmente in fase di rilancio con la collaborazione dell'India. Nonostante sia uno dei finanziatori dello stesso Galileo, anche la Cina sta lavorando a una propria costellazione di satelliti, chiamata Beidou, nata per scopi militari, ma pronta a sbarcare sul mercato commerciale.