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TomTom, arrivano le mappe condivise
di Antonio Dini


L'idea è semplice ma adatta allo spirito dei tempi. Se hai una comunità di 10 milioni di utenti, perché non fare qualcosa di più che vendergli solo prodotti su prodotti? TomTom, il fabbricante olandese di navigatori stradali personali, ha deciso di lanciare due strategie "win-win", in cui sarà la collaborazione tra utenti a fare la differenza. La prima si chiama Map Share. Se l'obiettivo, come spiega il responsabile delle operazioni dell'azienda Alexander Ribbink, è quello di offrire la migliore esperienza di navigazione possibile (le altre, dice, sono belle ma alla fine sono solo funzioni accessorie), allora bisogna fare in modo che le informazioni agganciate alle mappe siano le più accurate e aggiornate possibili.
Per fare questo, la collaborazione degli utenti può diventare un elemento chiave. Da luglio chi girerà le strade prima con i nuovi TomTom Go 520 e 720 e poi a seguire con tutti gli altri modelli, potrà indicare sul display se una strada ha cambiato senso di circolazione, è stata chiusa o se ci sono centri di interesse (ristoranti, musei, benzinai ma anche autovelox) in determinati posti. Dopodiché, la sera, da casa potrà inviare le sue "segnature" in rete dove altri utenti potranno utilizzarle e a sua volta scaricare il lavoro degli altri. Risultato? Mappe aggiornatissime per tutti. «È un enorme passo avanti - spiega Alexander Ribbink - perché rende quasi istantaneo un processo di aggiornamento della cartografia che richiede notevoli spese e almeno sei mesi di tempo per essere effettuato. Questo invece sarà migliore e più rapido: un benefico effetto del lavoro del popolo di TomTom».
In futuro, dopo la sperimentazione che partirà nel 2008 in Olanda, ci sarà anche una seconda strategia "win-win", anche se più indiretta. Il sistema di aggiornamento in tempo reale sullo stato del traffico. Sinora effettuato tramite rilevazioni gestite da agenzie pubbliche (e molto costose anche in termini di infrastrutture), da domani realizzato grazie a un accordo con le compagnie di telefonia mobile. Per mezzo di un potente algoritmo, saranno analizzate istantaneamente le concentrazioni di telefonini rilevati dalla rete di ponti radio cellulari, determinato il loro movimento e tracciata una mappa ponderata del traffico che gli automobilisti avranno in tempo reale sul loro TomTom. «Non possiamo dire quanto ci costerà questo sistema - ha dichiarato il Ceo di TomTom, Harold Goddijn - ma l'obiettivo è di fare una vera e propria rivoluzione nel rilevamento del traffico stradale a qualsiasi livello. E sempre grazie alle persone».
TomTom, che in pochi anni è diventata un piccolo gigante da 1,4 miliardi di euro letteralmente inventandosi il mercato dei navigatori portatili, sta dimostrando così una forte sensibilità al cambiamento delle relazioni fra le aziende e i propri clienti. La «TomTom Tribù» per adesso è troppo grande per consentire forme sofisticate di espressione condivisa, ma in pochi mesi potrebbe ricordare il lavoro di milioni di volontari in tutto il mondo che risolvono problemi di genetica o chimica donando cicli inutilizzati delle proprie Cpu attraverso Internet. «Succede solo - dice Alexander Ribbink - perché c'è la rete. Per questo abbiamo creato TomTom Home, il nostro iTunes store delle mappe e non solo. L'esperienza del cliente è tutto, e in questo settore deve essere semplice, divertente ed efficace». Oltre che condivisa.

14 giugno 2007

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