16 luglio 2007 |
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La contestazione è diretta |
Corretti al volante o, forse, soltanto meno controllati. Cagliari e Sassari chiudono la graduatoria provinciale stilata sulla base dei punti detratti dalla patente dei residenti. Nella provincia del capoluogo sardo sono stati detratti 41,4 punti ogni cento patenti, in quella sassarese i punti decurtati (sempre ogni 100 patenti) salgono a 52,2.
La palma di automobilisti virtuosi va, dunque, ai cagliaritani. In seguito alle circa 48mila infrazioni compiute nella provincia dall'entrata in vigore del nuovo sistema sono stati, infatti, sottratti poco più di 186mila punti (3,88 per irregolarità). Risulta integro quasi l'83% delle patenti.
Sorpreso il comandante della Polizia municipale del capoluogo, Mario Delogu: «Mi sembra strano — osserva — che qui gli automobilisti siano tanto più corretti che altrove, ma meglio così». Una spiegazione sembra tuttavia trovarla nelle modalità di intervento messe in campo: «Le attività di controllo della velocità, le più incisive sulle licenze di guida, le svolgiamo con la contestazione diretta. Niente autovelox. Siamo più educativi nei confronti dei trasgressori ma, ne sono sicuro, le cifre si alzerebbero con l'utilizzo di uno strumento acceso 24 ore su 24». Poi snocciola i dati: sono stati 34mila i punti decurtati lo scorso anno dai vigili urbani di Cagliari. «Non mi sembra poco — osserva —, ma nella provincia non operiamo soltanto noi: ci sono gli altri comandi municipali, oltre a Polizia stradale, Carabinieri e Guardia di finanza».
Situazione simile in provincia di Sassari. Poco più di mezzo punto in media su ciascuna licenza (circa 137 mila i punti decurtati dalle 262mila patenti). Più gravi però le infrazioni commesse: ogni violazione passibile di "taglio" è costata in media ai sassaresi 4,14 punti.
Curiosa la posizione della Polstrada di Sassari, cui compete il controllo anche sulla provincia di Olbia-Tempio, che, invece, non brilla per prudenza nella guida (si veda l'articolo sopra). «Non credo si tratti di diversa virtuosità — afferma Raffaele Angioni, dirigente della sezione —. Per quanto ci riguarda, facciamo gli stessi controlli su entrambe le aree. La differenza potrebbe invece risiedere nella trasmissione dei dati o nella "mano" dei giudici di pace in caso di ricorso». (F.Na.)
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