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16 luglio 2007

Roma capitale dei ritardi

di Salvatore Patriarca

Prima Vicenza, ultima Roma. È questo il risultato che emerge dalle statistiche del ministero dei Trasporti rispetto alla media dei giorni che trascorrono tra la data dell'infrazione al Codice stradale e quella della sua "registrazione", momento in cui scatta l'effettiva decurtazione dei punti dalla patente.
A Vicenza per fare tutto ci mettono circa 131 giorni, a Roma quasi il doppio (252,11). La media nazionale è più o meno a metà strada: 184,24 giorni. Per comprendere la ragione di tale differenze, bisogna innanzitutto ripercorrere l'iter burocratico del procedimento. S'inizia con la contravvenzione. Il passaggio successivo è l'inserimento nella banca dati provinciale della Polizia stradale. Poi c'è la notifica postale del verbale all'interessato e, infine, la definizione dell'atto. Con quest'ultima operazione la pratica passa al sistema centrale del ministero dell'Interno e la tempistica, a quel punto, è identica per tutti.
I ritardi, dunque, si accumulano all'inizio, tra l'inserimento del verbale e la spedizione. Qui si radica il vantaggio delle province più virtuose, su tutte Vicenza. Il responsabile verbali della Questura vicentina, l'ispettore Romano Ramon, conferma come loro «non abbiano arretrati di inserimento». Ogni giorno, tutti i dipendenti dell'ufficio si dedicano allo smistamento delle nuove pratiche, in modo tale da poter gestire i 20mila/22mila provvedimenti annui senza accumulare ritardi.
Ben diversa è la situazione di Roma, dove il numero dei verbali oscilla tra i 120mila e i 160mila e dove, soprattutto, il primo inserimento avviene dopo circa 35 giorni. I motivi, in base alle ricostruzione di Francesco Bellumori della Polstrada romana, sono numerosi. In primo luogo, c'è la divisione in reparti, ben dodici in tutta la provincia, che rallenta le operazioni di comunicazione e smistamento. A ciò vanno aggiunti la mole di infrazioni da sanzionare e un fatto contingente, quale il cambiamento della sede dell'ufficio, che ha interrotto ogni attività per più di due mesi. Ora la situazione sembra migliorare e i ritardi finalmente diminuire.



 
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