Sul bilancio cerealicolo mondiale gli scostamenti sono poco avvertibili, ma le forti piogge segnalate in Europa centrale nelle ultime settimane continuano a favorire acquisti speculativi sul mercato francese del frumento e rischiano di provocare anche un aumento dei prezzi della birra.
A Parigi il contratto sul frumento da panificazione ha corretto nuovamente il record storico: la scadenza novembre è salita ieri del 3,8%, a 211,75 euro per tonnellata, livello mai raggiunto dal '98, quando iniziarono gli scambi. Il raccolto francese è atteso a meno di 34 milioni di tonnellate, poco più della deludente produzione ottenuta nell'annata precedente. Non abbastanza per incidere sul bilancio pubblicato ieri dall'International grain council (Igc): il 2007-08 nel mondo si dovrebbe chiudere con una produzione di 614 milioni di tonnellate, in aumento del 3,9%, perché la correzione delle stime europee sarà compensata dalle migliori condizioni segnalate per le coltivazioni cinesi. Nelle valutazioni Igc, il mais assisterà a un aumento ancor più significativo, del 7,9%, a 752 milioni di tonnellate.
Il mercato europeo comunque rimane in tensione e lo stesso scenario si sta replicando per altri cereali, con possibili ricadute anche sui listini europei della birra. Il mercato di Amburgo segnala infatti che l'orzo da malto ha accusato danni dalle piogge insistenti. È previsto che ne risentano sia la qualità, sia la quantità.
I prezzi del nuovo raccolto tedesco hanno toccato punte di 260 euro per tonnellata, una cinquantina in più rispetto all'inizio dell'anno. E il malto nell'arco del 2007 è salito da 395 a 475 euro.
I birrifici francesi, tedeschi e inglesi sono quindi in allarme, perché stanno accusando un aumento dei costi complessivi del 5-7%. Un forte rincaro della birra è improbabile, data l'accesa concorrenza nel settore, ma qualche correzione dei prezzi è considerata probabile a partire dall'autunno.