High tech: le novità per la scuola

di Francesca Milano

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20 settembre 2007

Diecimila computer sono in arrivo nelle scuole pubbliche italiane. Ma non vengono dai negozi di informatica. Sono pc "di seconda mano", dismessi dal ministero delle Infrastrutture e dal ministero dei Trasporti. Macchine obsolete per gli uffici della pubblica amministrazione, ma ritenute ancora utili per gli studenti delle scuole, che si vedranno recapitare a scuola vecchi computer. Meglio di niente, certo. Però il rischio è che si tratti di apparecchi poco performanti e quindi poco utili per le esigenze degli alunni.

Una commissione tecnica congiunta tra i ministeri interessati sta provvedendo in questi giorni a individuare i computer che, per le loro caratteristiche tecniche e di configurazione, possano ritenersi ancora validi. "Prenderemo solo quelli più recenti –assicura il professor Giuseppe Mazza dal ministero dell'Istruzione –, non vogliamo che le scuole diventino la discarica dei vecchi computer".

I computer saranno destinati agli istituti scolastici che non dispongono di strumenti informatici, o i cui strumenti sono ancora più vecchi di quelli in arrivo dai ministeri. "La decisione sulle scuole che riceveranno i pc – aggiunge Mazza – verrà presa il 28 settembre in una riunione convocata dal ministero dell'Istruzione a cui sono invitati tutti gli uffici scolastici regionali, che dovranno provvedere alla distribuzione dei computer nelle scuole".

I pc dovrebbero partire alla volta degli istituti scolastici nel mese di ottobre, appena conclusa questa fase organizzativa.

L'accordo sull'assegnazione dei computer era stato firmato lo scorso 31 agosto di ministri Giuseppe Fioroni, Antonio Di Pietro e Alessandro Bianchi.
Educity: il portale per gli studenti

Un motore di ricerca ad hoc per gli studenti, che non li disorienti nel mare magnum della Rete e che sia "sicuro" anche dal punto di vista dei contenuti. Questa è l'idea che sta alla base di Educity, un portale dedicato ai ragazzi. "Educity è uno strumento di ricerca – spiega l'ideatore Marco Gius – che sfruttando una innovazione di Google offre ai docenti e ai ragazzi la possibilità di compiere ricerche in maniera rapida, informata e sicura".

Finisce l'era delle trappole a pagamento e dei siti che nascondono contenuti "per adulti": Incompetenza, eccessi pubblicitari, spazzatura, restano fuori dai risultati. Attraverso la preselezione dei siti internet è possibile effettuare ricerche in un ristretto numero di pagine web. Quelle selezionate dall'equipe di Educity sono, per il momento, circa 3mila. "Siamo molto severi nella scelta – afferma Gius -, prima di inserire un sito nell'elenco di quelli da cui Educity "pesca" le informazioni lo analizziamo dettagliatamente, assicurandoci che non contenga messaggi poco pertinenti e che formisca le migliori risposte alle richerche degli studenti".

Su Educity è possibile effettuare ricerche di tute le materie scolastiche, selezionando anche il livello di approfondimento dei risultati in base al tipo di scuola frequentata.
Attivo da gennaio scorso, in realtà Educity ha iniziato a prendere piede solo a giugno. Attualmente le visite quotidianamente si aggirano tra le 500 e le 1500. "Quello di cui siamo soddisfatti – spiega Gius – è il rapporto tra visite e pagine viste, circa di uno a cinque. Segno che chi naviga su Educity trova facilmente le risposte alle proprie ricerche".

Il motore di ricerca funziona con lo stesso algoritmo di Google ed è diviso in tre grandi aree tematiche: scuole, istituzioni e contenuti.

"Inoltre questa soluzione – afferma l'inventore del sito – offre al corpo docente uno strumento utile per risolvere problemi burocratici. Su Educity ci sono anche i materiali per la programmazione, i contratti formativi, i piani di offerta formativa e i verbali. Ma Educity ha un altro pregio: tutela gli insegnanti, che a scuola sono responsabili dei contenuti dei siti internet visitati dagli studenti".

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