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Dentro il cuore di cellulari-computer
di Antonio Dini
Il vero problema è capire cosa sia uno smartphone, un telefono "intelligente". Per alcuni non ci sono dubbi, per altri invece dipende dai particolari. Il primo modello presentato, cioè il Simon di Ibm del 1992, segue di poco i palmari di Apple (Newton), Palm e la britannica Psion (oggi divenuta Symbian). Microsoft, invece, rilascia la prima versione di Windows Ce per assistenti digitali alla fine del 1996, mentre la prima versione con funzioni telefoniche (Pda con trasmissione voce e dati) è del 1998. L'attuale Windows Mobile 6 ancora mantiene, però, versioni differenti a seconda del tipo di telefono o palmare con i quali è usato ed è tecnologicamente diverso da Windows Xp-Vista. Symbian, nata dalle ceneri di Psion, è di proprietà di un consorzio di fabbricanti di telefoni cellulari (soprattutto Nokia con il 47,9% delle azioni, ma anche Ericsson, Sony-Ericcson, Panasonic, Siemens e Samsung) ed ha esordito con la prima versione del rinominato sistema Epoc (che era il sistema operativo dei palmari Psion) nel 2000 sul cellulare Ericsson R380.
Palm ha aggiunto funzionalità telefoniche ai suoi palmari con una versione del sistema operativo speciale, e oggi porta avanti la linea Treo che utilizza alternativamente PalmOs oppure Windows Mobile, mentre è allo studio il modo per utilizzare Linux come nuova "base" per il sistema operativo Palm, mantenendo la compatibilità con le vecchie applicazioni. La canadese Research in Motion (Rim) ha invece sviluppato un suo sistema operativo per i Blackberry con una particolarità: il sistema operativo in realtà è un applicativo che gira all'interno di una macchina virtuale Java. In questo modo sia il sistema operativo che lo strato superiore, le applicazioni vere e proprie, mantengono una compatibilità pressoché totale nel tempo, dato che l'hardware viene virtualizzato.
Linux, che pure ha ottime performance nei sistemi "tascabili", non ha raggiunto uno standard come piattaforma per telefoni cellulari. Lo studio di un set standard comune di funzionalità e tecnologie chiamate OpenMoko non ha ancora raggiunto la maturità d'uso, così come quelle di singoli apparecchi come Greenphone, TuxPhone o Mobilinux, o gli sforzi di fabbricanti asiatici. L'ultimo arrivato sulla scena, ma con forti ambizioni, è MacOsX di Apple, installato nei suoi iPhone. Variante di Unix con una interfaccia ridisegnata, viene utilizzato con poche variazioni anche su una nuova linea di iPod Touch ed ha la particolarità di non ammettere l'installazione di applicazioni di terze parti: al loro posto si possono utilizzare siti web ottimizzati con standard Ajax-Web 2.0.
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di questi sei sistemi, Blackberry, Linux, MacOsX, Palm, Windows e Symbian? Linux in questo momento ha, a eccezione di alcune varianti completamente integrate dal produttore del singolo telefono, il problema di una notevole complessità anche nell'arricchire lo smartphone di software sviluppato da terze parti. Dal canto suo Windows Mobile, che attualmente è subito dopo Symbian il più diffuso e cerca di difendersi da Blackberry, garantisce un'ottima integrazione con gli applicativi Microsoft di Windows e una netta predisposizione sia per l'ambiente business che per quello multimediale. Blackberry sta conoscendo probabilmente adesso il suo momento migliore, con una esplosione di vendite dovute alla relativa facilità d'uso e alla sempre maggiore pervasività della posta "mobile". In realtà, Rim cerca di aggiungere più velocemente che può caratteristiche multimediali (audio, video, fotografia) per conquistare anche le fasce di utenti non aziendali.
Chi soffre davvero è PalmOs, che sembra avviato definitivamente sul viale del tramonto, schiacciato dalla concorrenza, limitato a pochi modelli di telefono e sempre più limitato dalla sua vocazione di "organizer elettronico" più che di vero, mini sistema operativo. Palm paga l'errore di essere arrivata tardi (cioè dopo Symbian) all'ambiente della telefonia cellulare.
Il gigante, ma alcuni dicono il dinosauro sperando in una sua rapida estinzione, è Symbian. È questo sistema ad aver fatto il "miracolo", rendendo popolare l'idea di smartphone: ricchezza di un computer e semplicità di un cellulare. Symbian però si è molto appesantito di funzioni e sottosistemi. Il problema sarà capire se Symbian riuscirà a fare un salto di qualità come fece nei Pc Microsoft con Xp dopo il mediocre Windows Millennium, oppure se comincerà un lento declino, nonostante il convinto supporto soprattutto di Nokia e degli altri partner.
Lo sfidante che cerca di cambiare le regole del gioco per poter vincere è MacOsX. Insieme all'effetto iPod e della nuova interfaccia "naturale" multitocco, che dovrebbe essere il volano per conquistare percentuali significative di mercato in poco tempo, Apple gioca sul fatto di essere in pratica il primo grande produttore a portare una tecnologia da sistema operativo "completo" in questo mercato. Steve Jobs non li chiama telefoni ma "apparecchi post-Pc". E forse questa è la migliore definizione di smartphone: il cellulare intelligente è quel computer che viene dopo il personal computer.
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