Steve Ballmer, Ceo della Microsoft, due anni e mezzo fa era stato quasi perentorio: gli smartphone, nell'arco dei prossimi tre anni arriveranno a costare meno di 100 dollari, diventando un prodotto ad uso e consumo delle masse. Il nuovo modello Centro della Palm, apparecchio all'avanguardia (è dotato di connettività Wi-Fi e supporta le reti mobili 3G) che negli Stati Uniti si compra a 99,99 dollari con l'operatore mobile Sprint, è l'esempio più illustre e recente di una categoria sempre più numerosa di telefoni con capacità di comunicazione voce e dati (e quindi accesso al Web e alla casella di posta elettronica) di taglio business e con fattezze, caratteristiche e prezzi di listino di un prodotto consumer. Sul mercato vi sono ancora smartphone che costano 500 o 600 dollari (anche di nuova generazione) ma in prospettiva la maggioranza si rivolgerà a un pubblico decisamente più esteso con caratteristiche adatte a soddisfare le esigenze del consumatore medio. Una tendenza, secondo vari analisti, che si sta consolidando per trasformare radicalmente l'ecosistema della telefonia mobile: gli smartphone saranno percepiti non più come oggetti ultratecnologici buoni solo per intenditori e super manager ma bensì come dei normali telefonini, come il cellulare dal design ricercato e dalle varie opzioni funzionali che può stare nelle tasche di tutti.
Prendiamo sempre gli Stati Uniti, un Paese in cui degli oltre 210 milioni di cellulari attivi solo circa il 4% oggi sono smartphone ma anche quello in cui negli tre anni il numero di utenti di questi dispositivi è triplicato, arrivano a circa nove milioni. Un mercato, in poche parole, che sta cambiando pelle. I BlackBerry della Research in Motion e i Treo della Palm sono i prodotti di riferimento e fino a poco tempo erano una prerogativa degli utenti "corporate" per ricevere e inviare messaggi sulla casella di posta aziendale: oggi i carrier mobili li indirizzano (in kit con servizi di accesso, comunicazione wireless e di entertainment) anche a teen-ager e famiglie ed è solo l'inizio di un processo che nel lungo termine farà diventare gli smartphone il terminale mobile per tutte le esigenze. Grazie all'influenza positiva esercitata dall'iPhone della Apple (che però interessa una particolare nicchia di mercato), alla disponibilità di modelli meno sofisticati e più prossimi alle abitudini dell'utente della strada ma soprattutto in virtù di prezzi - sotto i 100 dollari - che convinceranno molti americani a cambiare il "vecchio" cellulare buono solo per telefonare o mandare Sms con uno decisamente più dotato a livello funzionale, che migliora sensibilmente la fruibilità dei contenuti digitali scaricabili dal Web e offre garanzie sotto il profilo della comunicazione dati.
L'evoluzione a cui tendono gli smartphone, nell'ottica di diventare un prodotto per il mass market, è in definitiva la seguente: alle doti business (produttività, gestione delle applicazioni, messaging) i terminali di domani abbineranno doti oggi disponibili anche nei telefonini "basic", e nello specifico l'utilizzo semplificato di strumenti Web per la comunicazione istantanea, di player musicali e camere/videocamere digitali integrate. E, soprattutto, dovranno costare poco.
