Il sogno del software facile

di Antonio Dini

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15 ottobre 2007

La forza della facilità e dell'integrazione. Microsoft gioca su queste due carte la partita per crescere in un settore relativamente nuovo per l'azienda fondata da Bill Gates, vale a dire quello del software per le aziende racchiuso dalla sigla Microsoft Dynamics. Al suo interno, il frutto di una strategia di espansione iniziata nel 2002 con l'acquisto della danese Navision, specializzata in sistemi per la pianificazione delle risorse d'impresa (Erp), a cui si accostano gli altri prodotti di quel genere frutto di un'altra acquisizione, Axapta, e il software per la gestione dei rapporti con la clientela (Crm), giunta a maturità nel 2005. A partire dal 2006 la piattaforma Dynamics è stata lanciata anche in Italia e i risultati sono stati positivi, come spiega il direttore dell'area piccola e media impresa di Microsoft, Luca Marinelli, 47 anni e arrivato a Microsoft dopo aver lavorato per Ncr/At&T, Oracle e Cisco. «Nell'ultimo anno il giro d'affari è cresciuto del 37% ma soprattutto il numero di nuovi clienti è aumentato del 47% in un mercato come quello in cui si muove Dynamics che è essenzialmente di sostituzione».

Quali sono i punti di forza della vostra suite?

Sicuramente il fatto che sia integrata con gli altri strumenti di produttività di Microsoft che chiamiamo "Classic" e che sono sostanzialmente quelli di Office e la tecnologia in rete Sharepoint. Poi, che sia "facile" e cioè che il costo di addestramento all'uso degli strumenti di Dynamics sia minimo perché questi seguono una logica d'uso e si integrano con gli altri prodotti Microsoft. Infine che, oltre a numerose versioni preparate per particolari settori verticali, vi sia anche la possibilità di utilizzarle in modalità hosting, vale a dire a distanza.

Quest'ultimo punto non è però una vera novità. Anche in passato erano state presentate delle tecnologie chiamate Asp in cui il software applicativo risiedeva su un server centrale, ma non hanno avuto molto successo. Cos'ha di diverso l'offerta Dynamics?

L'esperienza di application service provider del passato, parliamo di sette o otto anni fa, è stata limitata da manchevoli infrastrutture per la connessione che solo oggi sono diventate stabili e da un modello economico probabilmente sbagliato. Oggi le condizioni sono molto diverse sia come modello di business che come diffusione e costi della banda, anche in Italia, e per questo ritengo che entro tre o quattro anni il settore crescerà in maniera notevole anche da noi.

Rispetto alla piccola impresa, quali altri punti di interesse ci sono?

Dynamics offre tre caratteristiche ulteriori molto importanti. La prima è che si tratta di una suite multi-lingua, cosa molto importante per i medi e i piccoli che anche se oggi non fanno affari con l'estero, magari con fornitori orientali o dell'Est europeo, lo potrebbero fare nel breve futuro. Inoltre, Microsoft ha chiarito quale sia la via di sviluppo del pacchetto, quali nuove versioni devono arrivare, e sta onorando sempre i tempi, cosa questa che offre certezza agli imprenditori che spesso si trovano con soluzioni software che poi non vengono nel tempo supportate a sufficienza. Il terzo punto è il costo del nostro software, più basso della concorrenza.

La competizione tra chi produce questi software oggi gioca molto sul prezzo. Per essere più precisi, in quali settori e secondo quali metriche Dynamics costa meno?

Ci riferiamo al settore della piccola impresa, verso una concorrenza fatta, ad esempio, da BusinessOne di Sap e dai prodotti JDEdwards di Oracle. Il costo totale di proprietà (Tco) è più basso, considerando anche che stiamo lavorando per l'Italia alla realizzazione di forme di pacchettizzazione ancora più "piccole" per le imprese con pochi dipendenti. Inoltre, la familiarità dello strumento per chi adopera i software "classici" come Office aiuta moltissimo ad abbassare i costi di formazione interna.

Lo sviluppo della suite nelle differenti personalizzazioni di settore e poi su misura per la singola azienda come vengono realizzate?

Abbiamo costruito una relazione molto forte con i nostri partner, che lavorano in tutto il mondo – e molto viene fatto anche in Italia – alla personalizzazione delle funzioni per singolo settore e poi per azienda con i propri clienti. Ma non solo.
La ricetta comprende anche la capacità di consigliare l'evoluzione dei processi aziendali, la consulenza per inserire al meglio i nuovi strumenti in azienda. Questo è un mercato molto veloce in cui oltre alla sicurezza che il partner Microsoft continui a sviluppare il prodotto serve anche competenza e formazione dei partner. Per questo facciamo roadshow di formazione in Italia – nove regioni e dieci città nei prossimi mesi – e ci preoccupiamo anche della collaborazione con le università per formare giovani specializzati nel software che domani portino valore alle aziende e ai nostri prodotti.

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