L'applicativo migliore? È preconfigurato

di Gianni Rusconi

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15 ottobre 2007

Come si convincono le piccole e medie imprese, spesso e volentieri alle prese con risorse limitate quanto a competenze tecnologiche e budget di spesa, a investire in un sistema informativo gestionale che si possa definire completo? Alla Oracle sono convinti che la strada migliore per entrare nelle Pmi (e nel dettaglio aziende con fatturato fino a 200 milioni di euro) sia costituita da un pacchetto di soluzioni applicative (Erp e Crm) preconfigurate in relazione a specifici flussi di processo gestionali, sviluppate per rispondere alle singole esigenze di vari settori di mercato e per essere messe in produzione (dai partner e dai system integrator) con tempi e modalità più veloci, e infine meno invasive rispetto alle classiche implementazioni da grande azienda. Con la promessa di ripagare la fiducia delle aziende clienti con un ritorno dell'investimento misurabile sottoforma di costi di gestione (il cosiddetto Tco, total cost of ownership) estremamente contenuti. Sergio Rossi, amministratore delegato di Oracle Italia, ha risposto alle domande del Sole-24 Ore sul tema.

C'è una giusta ricetta per servire le "business applications" alle Pmi?

Più volte abbiamo detto che piccolo non è necessariamente semplice, anzi esistono dei business estremamente specifici e complessi di cui bisogna assolutamente tenere conto senza però andare a creare delle soluzioni ad hoc solo ed esclusivamente per servire bene quell'azienda. Oggi i costi sarebbero insopportabili. La strategia Accelerate, su cui Oracle fa e farà sempre più leva, si basa su tre componenti: le applications (l'eBusiness Suite e le soluzioni JDEdwards, Peoplesoft e Siebel, ndr), i business accelerator, ossia strumenti il cui obiettivo è quello di predefinire il più possibile i processi industriali per settore verticale, e le soluzioni e le competenze dei partner che hanno accreditato le proprie soluzioni e la propria esperienza nei confronti del nostro team di sviluppo software. Le competenze verticali dei partner sono imprescindibili.

Quali sono le criticità oggi esistenti dal lato dell'offerta e della domanda?

Le criticità sono rappresentate dall'efficacia e quindi dal ritorno dell'investimento che per una Pmi deve essere qualcosa di assoluto. L'offerta deve essere pacchettizzata in modo tale da renderla da un lato facilmente e velocemente fruibile, dall'altro deve avere un costo di gestione contenuto.

Il mercato Erp nelle Pmi è sempre limitato: quali evoluzioni aspettarsi?

Il processo non è velocissimo ma sempre più aziende si stanno rendendo conto che se vogliono acquisire efficienza da un lato e capacità di competere dall'altro, la scelta dell'automazione di determinati processi non è più procrastinabile. Esempi ormai ce ne sono e cominciano a fare scuola.

L'adozione di software gestionale e i reali benefici nel medio termine: proviamo a sintetizzarli.

Efficienza, efficacia, ritorno dell'investimento: sono benefici di cui abbiamo sempre parlato, oggi però sono i risultati che parlano.

Quali analogie e quali differenze ci sono tra le piccole e medie imprese italiane e quelle europee?

Non ci sono sostanziali differenze tra le Pmi italiane e più in generale quelle europee, soprattutto se facciamo riferimento alle aziende che hanno affrontato processi di internazionalizzazione o stanno per affrontarli: globalizzazione, alta competizione anche nei confronti di grosse multinazionali nel settore di mercato specifico, attenzione ai costi mantenendo un'alta competitività, rapidità decisionale e propensione all'investimento. Il tutto con risorse e budget limitati. La differenza sta principalmente nella specifica economia di Paese e nelle sue regole, oltre che nella definizione e nel numero di Pmi sotto un certo livello di fatturato. Per quanto riguarda invece la propensione a fare dell'It una leva che abilita all'innovazione, in Italia abbiamo una situazione a macchia di leopardo dove al fianco di straordinarie eccellenze abbiamo una media che ancora soffre il confronto con le principali economie europee. Lo sforzo che dobbiamo fare tutti quanti è quello di far tesoro delle eccellenze costruendoci intorno un sistema.

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