Ancora in salita lo smaltimento dei rifiuti hi-tech

di Pino Fondati

commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci
15 ottobre 2007

La vicenda sta assumendo i toni di uno psicodramma: l'entrata in vigore in Italia delle norme per lo smaltimento dei Raee (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) subisce infatti il quarto rinvio in due anni. L'ultimo in ordine di tempo a fine giugno, la data prevista per l'emanazione dei decreti attuativi, sottoposti già a un lungo stillicidio di proroghe: da agosto 2006 a dicembre 2006, a giugno 2007. Oggi, di nuovo tutto rimandato: la nuova data è fissata per fine dicembre 2007. Che sia la volta buona?
I dubbi sono molti perché la scadenza è solo all'apparenza lontana, considerati gli adempimenti ancora da espletare. Innanzitutto, appunto, i decreti attuativi. Il problema risale al precedente Governo, che nel luglio 2005 ha emanato il decreto legge 151, a cui però non hanno fatto seguito i decreti attuativi. Oggi ci sarebbero tutte le condizioni per procedere speditamente e invece è tutto fermo.
Il vuoto legislativo non consente di adempiere ad alcune operazioni fondamentali, come la creazione delle strutture delegate al funzionamento: il comitato di vigilanza e controllo, il comitato di indirizzo e il centro di coordinamento che ha il compito di "regolare il traffico" e assegnare i criteri di rotazione da una discarica all'altra. Senza dimenticare ovviamente il registro al quale le aziende dovranno iscriversi, che va gestito dalla Camera di commercio locale. L'altro motivo di preoccupazione sta nel fatto che la maggioranza dei Comuni (forse in attesa dei decreti) non ha ancora predisposto le piazzole da mettere a disposizione dei distributori.
Per andare a regime a fine dicembre, bisognerà sbrigare tutto l'iter per fine ottobre: impresa ardua. I produttori, da parte loro, sono pronti da un bel pezzo, con la costituzione di consorzi ad hoc, anche se ci sono alcune questioni da definire, come i rifiuti "dual use", quelli cioè utilizzabili sia in ambiente domestico che business; in questo senso, anche la direttiva europea è poco chiara. Quindi, appuntamento a fine anno, sperando che sia la volta buona. Già, perché la soluzione del problema non può più essere procrastinata, pena la crescita abnorme della montagna di "e-waste".
In Italia produciamo oltre 60 milioni di tonnellate di rifiuti speciali all'anno circa e 25 milioni di tonnellate all'anno circa di rifiuti solidi urbani e assimilati; tra i rifiuti speciali e quelli assimilati agli urbani (pericolosi e non) figurano anche computer, frigoriferi, elettrodomestici, tv, stampanti e cartucce. Più del 90% dei Raee va in discarica, inceneriti o recuperati senza trattamento preliminare, con la conseguenza che una buona quantità di sostanze inquinanti è dispersa nell'ambiente.

RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio