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5 luglio 2007

Ddl omnibus 1 / Modifiche fiscali senza pace

di Antonio Criscione

L'omnibus fiscale continua a non trovare una forma compiuta: potrebbero esserci nuovi colpi di scena sul cammino parlamentare del disegno di legge 1485, intitolato in origine a Iva auto e ammortamento dei terreni ma in realtà ampliatosi fino a contenere diverse modifiche fondamentali in materia tributaria (si veda il grafico più sopra). Dopo l'«infortunio» di martedì, quando l'opposizione è riuscita a far ammettere nel disegno di legge un'ulteriore correzione sugli ammortamenti dei terreni, il testo è a un bivio: altre modifiche per ripristinare il dettato originale, oppure uno «spacchettamento» delle misure su più provvedimenti e proposte.
In ogni caso, sarà eliminata la correzione indesiderata su terreni e fabbricati. Ma la maggioranza studia ulteriori contromisure: se il passaggio sarà ritenuto ammissibile dalla presidenza della Camera, l'emendamento sul cuneo fiscale potrebbe ad esempio trasferirsi nel disegno di legge di conversione del Dl 81/07 sull'extragettito. E la parte relativa alle deduzioni dei costi delle auto potrebbe invece riprendere la via originaria del regolamento, come previsto dalla manovra che aveva dato la stretta sulla deducibilità. Il resto delle norme potrebbe a quel punto rimanere nel Ddl 1485, del quale è relatore il presidente della commissione Finanze del Senato, Giorgio Benvenuto. Ma l'approvazione non sarebbe più così urgente e potrebbe attendere fino a ottobre.
In realtà nulla è detto, perché ieri si era affacciata la possibilità che il disegno di legge tornasse di nuovo in aula, e subito. Ma alla fine non se ne è fatto nulla. Quindi le soluzioni della vicenda sono affidate agli esperti della maggioranza. Ma anche agli uffici di presidenza della Camera, dove le regole sulle ammissibilità di nuove materie nel testo dei decreti legge sono piuttosto severe. Maurizio Leo, di Alleanza nazionale, annuncia: «Anche io presenterò un emendamento sulla riduzione dell'Irap, ma è difficile che venga accolto qui alla Camera; il Ddl in esame al Senato potrebbe rivelarsi un binario morto ed è difficile che alla Camera possa essere esaminato prima di settembre. Questo metterebbe a rischio l'accordo di Visco con le categorie». Anche se Alfiero Grandi, sottosegretario all'Economia, spiega: «Per ora la via del disegno di legge è ancora quella che cerchiamo di portare avanti. Però è più importante riuscire a portare ad approvazione le norme che danno a contribuenti e imprese circa 6 miliardi di euro, piuttosto che il veicolo con il quale questo risultato si ottiene».
Se la strada del decreto legge extragettito non dovesse risultare percorribile e a conti (di tempo) fatti anche quella del disegno di legge, potrebbe restare come unica via per dare certezza ai contribuenti sulle materie veicolate dal Ddl omnibus quella di un decreto legge ad hoc. Che però nascerebbe pure con l'acqua alla gola.
Intanto cominciano a farsi strada le richieste di spostare i versamenti di Unico per i soggetti tenuti agli studi di settore all'8 agosto senza maggiorazione (si veda l'articolo a fianco). Sulla «Gazzetta Ufficiale», infatti, non è stato ancora pubblicato il Dpcm sui versamenti di Unico, il cui slittamento al 9 luglio senza maggiorazione (con 20 giorni in più a favore dei contribuenti) resta affidato ancora - come «fonte normativa» - a un comunicato.
La stessa maggioranza è poi decisa nel voler eliminare l'emendamento approvato martedì che prevede la soppressione delle regole sulla Bersani-Visco (Dl 223 del 2006, articolo 36, commi 7, 7 bis e 8) con le quali si era limitato l'ammortamento dei terreni strumentali delle imprese. La modifica costerebbe per il solo 2007, spiega Stefano Fassina, consigliere economico del viceministro dell'Economia, Vincenzo Visco, 1,8 miliardi.
E la norma sulla copertura (l'aumento della trattenuta sulle vincite del lotto) ha provocato già una protesta della Federazione italiana tabaccai (Fit): «È un provvedimento inaccettabile - si legge in una nota - che lede gravemente gli interessi dei tabaccai e soprattutto dei giocatori».



 
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