Speciali in evidenza
Speciale Smau
Speciale ambiente
Speciale scuola
Speciale Auto
Un anno di rincari
Speciale mutui
Voli low cost
Speciale ETF
Studi di settore
Risparmio energetico
Auto & fisco
Navigatori GPS
Musica Mp3
Guida alle facoltà
Come risparmiare
XV Legislatura
shopping 24

Servizi

Il Sole Mobile

Servizi Ricerca

Norme e Tributi

ARCHIVIO »

17 luglio 2007

Extra-gettito, il nodo holding sulla fiducia

di Marco Bellinazzo

La commissione Bilancio della Camera approverà oggi il Dl sull'extra-gettito (81/07). L'esame del provvedimento ieri sera si è interrotto quando si è arrivati all'articolo 15 che contiene alcune delle disposizioni più significative, a partire da quelle sul cuneo fiscale. I lavori della Commissione riprenderanno questa mattina. Il testo di quella che è diventata a tutti gli effetti la "finanziaria d'estate" verrà licenziato dalla commissione in una versione che potrebbe essere già quella definitiva. È più che probabile, infatti, che il Governo decida di porre la questione di fiducia in tempi molto brevi per accelerare il voto in Aula e consentire il varo entro la fine della settimana. Fiducia che a maggior ragione sarà riproposta al Senato.
Il provvedimento all'esame di Montecitorio era inzialmente composto solo da norme di spesa relative alla destinazione del tesoretto a favore delle pensioni basse e dei giovani. La scorsa settimana, però, il Governo ha deciso di "traghettare" alla Camera le misure fiscali contenute nel Ddl 1485 al vaglio del Senato (deducibilità dei costi delle auto aziendali, estensione dei tagli al cuneo per banche e assicurazioni, ammortamento dei terreni e rimodulazione degli studi di settore). Da qui la riapertura dei termini per gli emendamenti e il surplus di attività in commissione. Dove ieri il confronto tra maggioranza e opposizione (che ha sollevato anche un problema di copertura) si è rivelato più duro del previsto. A rallentare l'iter, in particolare, sono state le valutazioni sull'impatto di alcuni emendamenti.
Un vero e proprio incidente ha provocato l'emendamento del Governo (ripreso da uno analogo depositato al Senato) all'articolo 15 sul cuneo fiscale diretto ad allargare a banche e assicurazioni gli sconti Irap sul costo del lavoro. Per scongiurare i richiami di Bruxelles senza compromettere gli obiettivi di deficit è stata congegnata una sorta di partita di giro, restringendo per i beneficiari della misura la percentuale di deducibilità degli interessi passivi. L'emendamento – nella versione fin qui circolata – però sottopone alla stretta (attraverso un rinvio al titolo V del testo unico in materia bancaria e creditizia) non solo le banche e le società finanziarie (facendo salve le assicurazioni), ma anche le holding. Il ministero, con un comunicato emesso nel pomeriggio di ieri, ha cercato di smorzare le polemiche sull'aggravio (si vedano gli altri articoli in pagina). Ma la soluzione potrebbe essere trovata con un ordine del giorno (data la "blindatura" del disegno di legge) che depositerà Maurizio Leo (An) con un sostanziale placet della maggioranza. L'Odg chiarirà che il trattamento fiscale delle holding "industriali" dovrà essere equiparato a quello degli istituti di credito, nel tentativo di "sterilizzare" il prelievo.
Il Governo – che non presenterà altri emendamenti, come ha annunciato il sottosegretario all'Economia Mario Lettieri – farà proprio nella sostanza l'emendamento proposto dal relatore Lello Di Gioa (Rnp) sullo sblocco degli incentivi della legge 488/92. Un decreto del ministero dello Sviluppo economico dovrà semplificare condizioni e controlli per l'erogazione dei benefici e liberare risorse (entro dicembre) pari a due miliardi di euro. Qualche intoppo si è verificato invece sulla riscrittura della disciplina sull'ammortamento dei terreni. Sul quale il Governo era andato sotto al Senato due settimane fa quando l'opposizione era riuscita a far passare una modifica al Ddl 1485 che autorizza una più ampia deducibilità dei costi dei terreni. Il ministero dell'Economia, a quanto pare, intenderebbe ripristinare la formulazione originaria che ammette uno sconto minore per le imprese. Decisione che, però, starebbe creando più di un imbarazzo per lo stravolgimento del voto espresso da Palazzo Madama.
Una nota lieta per l'Esecutivo c'è comunque stata. L'Anci, per bocca del vice-presidente Fabio Sturani ha manifestato apprezzamento per il «passo in avanti» compiuto sulla quota dell'avanzo di amministrazione utilizzabile per gli investimenti. La percentuale fissata in un primo momento al 7% è stata elevata al 18,9% per i Comuni con bilanci in nero dal 2003 al 2005 e con popolazione tra i 5mila e i 100mila abitanti. Sembrerebbe infine destinata a restare fuori dal provvedimento la riforma delle pensioni.



 
Le più importanti news in materia fiscale FISCO al 48224

Suggerimenti

>Info quotazioni

A richiesta, via sms, la quotazione istantanea e in tempo reale del titolo che ti interessa

>Flash news

Scarica il programma gratuito, e ricevi sul tuo desktop le ultimissime notizie di economia e finanza

News

Borsa
-

Cerca quotazione